Asse Gela-Caltagirone, “Gelensis populus” non chiude: “Prima Regione chiarisca su referendum 2014”

 
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Gelensis non chiude all'asse Gela-Caltagirone

Gela. Ieri, un primo incontro tra il sindaco Lucio Greco e il primo cittadino di Caltagirone Gino Ioppolo. L’obiettivo è fare fronte comune tra le due città su temi nevralgici, dai rifiuti alla sanità. Un faccia a faccia che non è passato inosservato e il comitato “Gelensis populus” non chiude all’ipotesi. “Una vecchia ma mai superata idea che ciclicamente torna in auge. Per chi non ne avesse memoria, perché troppo giovane, si iniziò a parlare di una provincia a due teste intorno agli anni ottanta, quando ne’ Gela ne’ Caltagirone riuscivano a creare una loro provincia per mancanza del requisito del numero degli abitanti – dicono dal comitato – ma se insieme queste due comunità e realtà riuscivano ad avere i numeri, il progetto della nascita di questa possibile decima provincia naufragava nel momento della suddivisione dei ruoli istituzionali fra le città, in quanto sia Gela che Caltagirone ambivano contemporaneamente ad ospitare le medesime sedi istituzionali più importanti di questo nuovo ente amministrativo. Oggi, i tempi sono cambiati, perché nel pieno di una crisi che non è solo economica e che, oramai, si protrae da oltre un decennio, le comunità di Gela e Caltagirone si trovano a combattere con problemi che hanno affievolito e quasi spento le ambizioni storiche di queste città. In un clima di maggiore umiltà fra le parti si potrebbe pensare ad una seria politica di avvicinamento fra questi territori prossimi, ma pur distanti sotto altri punti di vista”. Prima di tutto, il comitato chiede alla Regione di fare chiarezza.

“Non sappiamo in che termini i due sindaci abbiano trattato l’argomento della Gela-Calta, se come proposito di collaborazione nell’ipotesi di condivisione di servizi che possono essere ripensati e riorganizzati come comprensoriali, o se come ipotesi di realizzazione di un nuovo Libero Consorzio di Comuni – spiega il portavoce Liliana Bellardita – per questo, come comitato, ci ripromettiamo di incontrare il sindaco di Gela per condividere idee e possibili percorsi comuni che non escludiamo affatto. Tuttavia noi di Gelensis siamo pienamente convinti che, prima di intraprendere qualunque percorso, la Regione debba risolvere definitivamente la questione dei referendum del 2014, attraverso i quali alcune città hanno deciso di staccarsi dalle vecchie provincie per aderire ad altri enti, come la Città metropolitana di Catania e il Libero Consorzio di Ragusa. Solo dopo, e al solo fine di non vanificare tutto l’impegno e le risorse impiegate fino ad oggi dalla comunità gelese, siamo concordi a percorrere possibili altre strade per rendere autonomo il nostro territorio da quello di una provincia dell’entroterra siciliano, qual è Caltanissetta, ridente località montana ferma a desueti ideali accentratori di derivazione tardo-borbonica”.

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