Assotir e Federmetano vogliono l’hub del gnl, Musumeci: “Sì al polo di Gela”

 
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Gela. Temono che il progetto dell’hub per il gas naturale liquefatto possa arenarsi. Fino ad oggi, c’è ben poco, nonostante i tanti tavoli, anche romani.

Assotir nazionale scrive a Musumeci. All’elenco di quelli che vorrebbero accelerare l’investimento si iscrivono anche i vertici nazionali di Assotir, l’associazione datoriale delle imprese di trasporto. La scorsa settimana, il vicepresidente nazionale Vincenzo Bulla ha scritto ufficialmente al presidente della Regione Nello Musumeci. “Abbiamo comunicato che condividiamo la richiesta avanzata dal sindaco di Gela – si legge nella missiva – sollecitando i ministeri dello Sviluppo Economico, dei Trasporti ed altri a tal uopo, al fine di addivenire quanto prima alla realizzazione di un’infrastruttura per la produzione industriale, lo stoccaggio e la distribuzione di gas naturale liquefatto, nell’area dell’ex raffineria di Gela, esprimendo la
disponibilità a prendervene parte”. Per i vertici di Assotir, l’hub del gnl sarebbe “la chiave di svolta per lo sviluppo della rete distributiva del metano per autotrazione (GNL e GNC) non solo sul territorio regionale, ma anche a livello nazionale, e faciliterebbe quindi il raggiungimento degli obiettivi per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi previsti dalla Direttiva 2014/94/UE (DAFI), con evidenti vantaggi sotto il profilo ambientale”. L’obiettivo è l’istituzione di un tavolo ministeriale permanente. Eni, almeno nelle intenzioni, dovrebbe partecipare all’investimento, anche se il condizionale è d’obbligo.

Federmetano e i dubbi di Eni. Tra gli “sponsor” di quello che potrebbe essere un nodo strategico della distribuzione del gnl nell’area del Mediterraneo, ci sono anche i referenti regionali e nazionali di Federmetano. Elio Melfa, tra i vertici siciliani dell’organizzazione, spinge affinché da Roma e Palermo possano arrivare buone nuove. L’imprenditore, peraltro, con una missiva inviata a Lorenzo Matacena, manager del gruppo navale Caronte&Tourist, non esclude che, se Eni non dovesse sciogliere al più presto le riserve, possano essere coinvolti altri partner privati. La comunicazione inoltrata a Matacena è successiva alla riunione romana dello scorso 20 luglio, alla quale parteciparono il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano. “In Sicilia, Federmetano ha fatto dei calcoli, ipotizzando la nascita dell’impianto gelese e la creazione di sette distributori nel territorio regionale – scrive Melfa – si ottiene una stima di mercato di metano liquido pari a oltre 11.000 metri cubi l’anno. I mezzi già esistenti sul mercato hanno un’autonomia di percorrenza di ben 1500 chilometri”. Per gli imprenditori del metano, quindi, quello del gas naturale liquefatto, sia da autotrazione che per il rifornimento navale, sarebbe un vero e proprio affare, anche nell’ottica del rilancio dell’area portuale locale. “Per tutti questi motivi – si legge nella comunicazione firmata da Melfa – la presentazione di nuovo dilatoria di Eni al tavolo tecnico ci ha profondamente delusi. Federmetano, quindi, ha deciso di muoversi in alternativa ad Eni, coinvolgendo finanziatori e operatori, anche internazionali”.

“Stiamo per varare il patto della conversione”. L’affare del gas naturale liquefatto è uno dei pochi punti fermi dell’amministrazione comunale guidata dall’ex grillino Domenico Messinese, così come confermato dal masterplan commissionato a Rina Consulting, e arrivato sul tavolo del sindaco il giorno precedente alla discussione in consiglio comunale della mozione di sfiducia. Un masterplan che, fino ad ora, non è stato messo a disposizione praticamente di nessuno. Da Palermo, comunque, sembra muoversi qualcosa, perlomeno sul fronte dell’accordo di programma, che dovrebbe coprire tutti gli investimenti locali alternativi a quelli di Eni. Gli ultimi due incontri, fissati al Ministero dello sviluppo economico, sono saltati. La Regione ha chiesto tempo per valutare il dossier e definire l’importo finanziario che potrà mettere sul tavolo. Intervistato da Adnkronos, il presidente della Regione Nello Musumeci ha dichiarato che “stiamo per varare il patto della conversione del polo di Gela”. Quindi, anche l’accordo di programma dovrebbe rientrare nei pensieri più immediati del governatore.

8 Commenti

  1. Mi sembra come ingegnere che il gas naturale o artificiale ( metano ) liquefatto sia una utilissima fonte di energia adatta a svariate utilizzazioni e quindi conviene farne uso . Inoltre la sua pericolosità relativa e’ molto bassa .
    Ing. Franco Pace

  2. Buonasera, sono ancora l’ing. Franco Pace di cui sopra e volevo aggiungere qualcosa di teorico al problema del metano che finora era ricavato dal sottosuolo ma che ultimamente iniziando da Wertle in Germania ( AUDI Gas ) sta iniziando ad essere prodotto anche artificialmente. Per ottenere il metano liquido bisogna scendere di temperatura fino a circa -163 ° C a pressione atmosferica. Si otterrà un liquido molto freddo e fumante che normalmente neanche è possibile far bruciare in quelle condizioni. Per bruciare deve essere spinto tramite una pompa che lo prende liquido e lo spinge in un vaporizzatore dove si riscalda e diventa gas e quindi può cominciare a bruciare li dove serve , anche in motori endotermici o nelle classiche caldaie a metano. Ing. Franco Pace.

  3. Ritengo che il metano, sotto una modesta compressione di due o tre bar, possa essere liquefatto a temperature molto più basse di -163 °C, e probabilmente mantenuto liquido e gestito, a costi significativamente inferiori e vantaggiosi per il produttore, il gestore, e l’utente finale. Ovviamente occorre una apposita sperimentazione tecnologica a questo scopo, onde ottimizzare i costi e la conseguente commerciabilità. Ing. Romano De Simone 339.6109258

  4. Ho preparato sul mio sito web il calcolo dell’evaporatore GNL – ARIA con il relativo impianto e ulteriori calcoli relativi all’impianto.
    Distinti saluti.
    Ing. chimico Franco Pace

  5. Egregio Ing. De Simone,mi scusi se correggo un particolare; il metano liquido, come la maggior parte dei liquidi, a parita’ di temperatura vaporizza maggiormente con il diminuire della pressione e non al suo aumentare che lo stabilizza ancora di piu’ allo stato liquido.
    Distinti saluti
    Ing. Franco Pace

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