Atrocità sugli ovini sani per ottenere rimborsi brucellosi, arrestati due coniugi

 
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Mazzarino. Due arresti per maltrattamento di animali, violazione di sigilli, falso, truffa aggravata e ricettazione. I carabinieri del Nas di Ragusa hanno arrestato due coniugi di Mazzarino, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Gela.

Manette ai polsi di Salvatore Turone, 65 anni,  rinchiuso nel carcere di contrada Balate; domiciliari per la moglie, Angela Stuppia di 64, entrambi titolari di un allevamento di pecore e capre nelle campagne del mazzarinese.

 Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta avviata dal sostituto procuratore Elisa Calanducci, i due coniugi hanno violato le norme veterinarie per il risanamento dalla brucellosi avviando alla macellazione, al posto dei capi malati, animali sani ma di valore inferiore e ritenuti non più produttivi, di provenienza sconosciuta o smarriti da altri allevamenti. Lo scopo era quello di ottenere dalla Regione indennizzi per l’abbattimento. La sostituzione del bestiame comportava veri e propri maltrattamenti ed avveniva mediante lo scambio dei marchi identificativi degli animali affetti da brucellosi con quelle di capi sani.

I maltrattamenti erano atroci. Agli animali veniva anche tagliato l’intero padiglione auricolare ed erano costretti a ingoiare bulloni metallici per simulare la presenza del microchip di identificazione, che normalmente è collocato, dai medici veterinari, nell’apparato gastrico. I carabinieri, su disposizione del Gip del Tribunale di Gela, hanno sequestrato 400 ovini per un valore di 40 mila euro. 

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