Attività giudiziarie bloccate, in città legali si adeguano: conclusa transazione con smart working

 
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Gela. L’attività a palazzo di giustizia è paralizzata ormai dall’inizio dell’emergenza Covid-19, con le misure ministeriali che hanno ridotto al minimo l’accesso e lo svolgimento delle udienze. Era inevitabile che anche tra i legali della città iniziassero a consolidarsi le procedure di smart working. Così, è stata conclusa una delle prime transazioni in materia di diritto del lavoro attraverso questo sistema, che consente ai professionisti di portare avanti le procedure, senza condividere gli stessi ambienti. La transazione è stata perfezionata tra un lavoratore e il datore. Gli avvocati Riccardo Lana ed Enrico Aliotta l’hanno conclusa, andando incontro alle richieste delle parti rappresentate. Un passaggio quasi obbligato, soprattutto per evitare che anche procedimenti stragiudiziali di questo tipo possano arenarsi, in attesa che l’emergenza venga superata.

A livello locale è uno dei primi casi, che probabilmente apre una strada alternativa, da sfruttare anche dopo l’allerta sanitaria. “E’ un sistema – dice l’avvocato Lana – che ci consente, anche in un momento come questo, di portare avanti la nostra funzione sociale”.

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