Aumentano le royalties Eni ma quale prezzo dovrà pagare il nostro territorio?

 
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Palermo. In quattro anni, dal 2012 al 2015, Eni investirà in Sicilia circa 1,2 miliardi di euro. Con la prospettiva di versare nelle casse della Regione 400 milioni di euro di tasse in 10 anni e circa 20 milioni di euro l’anno di royalties in più rispetto a quanto paga oggi.

Sono alcuni degli effetti dell’«Addendum» al protocollo d’intesa del 3 febbraio 2011 siglato a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dal responsabile delle Attività Italia di Eni, Ezio Sormani. L’accordo prevede lo sviluppo dei giacimenti di gas metano Argo e Cassiopea nel Canale di Sicilia, l’ottimizzazione della produzione nel campo di Gela e la realizzazione del pozzo esplorativo Vela 1 per la ricerca del metano nel Canale di Sicilia. Un aspetto particolare dell’«Addendum» è il progetto Giaurone che, per la prima volta in Italia, prevede l’iniezione della Co2 (l’anidride carbonica), recuperata dall’impianto di ossidazione del metano nella raffineria di Gela, sottoterra, nel giacimento di Giaurone, con la prospettiva di un abbattimento delle emissioni del gas inquinante di 70.000 tonnellate all’anno. E inoltre Eni cederà e EniMed, che ha sede nell’Isola, la totalità della propria quota, pari al 60%, della titolarità della concessione per i giacimenti Argo e Cassiopea.

La sinergia tra Regione ed Eni ha già portato risultati rilevanti, come gli investimenti dell’azienda per migliorare la produttività e la logistica dello stabilimento di Gela, compresa la diga Foranea, mentre la Regione ha già pubblicato in Gazzetta la nuova concessione ventennale e si attende, adesso, soltanto l’atto formale da parte dell’assessorato. 

Quale prezzo dovrà pagare il nostro territorio?

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