Ausiliari e pulizie, Ugl contesta servizio: “Estremi di interposizione di manodopera”

 
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Gela. Il nuovo servizio di ausiliariato e pulizie, che Asp ha affidato alla “Rekeep”, sta facendo subito discutere e l’Ugl non esclude anche passi formali, da un punto di vista penale. E’ lungo l’elenco delle anomalie, che secondo il sindacato si ripercuotono sui lavoratori. “Un appalto che tende a ridimensionare i servizi di ausiliariato rispetto ai precedenti contratti gestiti da altre ditte appaltatrici, facendo notevolmente accrescere i servizi di pulizia. Tutto ciò sta comportando una diminuzione delle ore di prestazione nell’ambito dell’ausiliariato e un aumento delle ore di servizio nel settore afferente alle pulizie, circostanza che ha permesso alla società appaltatrice di variare le mansioni dei lavoratori seguendo dei criteri oggettivi formali. Non sconosciamo ancora i contenuti, seppur discussi nell’ultimo incontro e nonostante la richiesta alla parte datoriale subentrante di fornire la pianta organica definitiva con i criteri applicati ad ogni singolo lavoratore, che giustificano la scelta praticata con assoluta trasparenza. Nel momento in cui i servizi sono stati avviati, si registrano delle discrepanze organizzative che penalizzano enormemente i lavoratori, che si vedono costretti ad essere sballottati di reparto in reparto durante i turni di servizio di ciascuno e senza la preventiva formazione che afferisce alla salvaguardia della loro salute e della loro sicurezza”, così scrivono i segretari Ugl Andrea Alario e Filippo Crucillà, che hanno inviato una comunicazione ad Asp e alla società. Ci sarebbero delle palesi violazioni, con lavoratori impegnati anche in reparti Covid, ma secondo i sindacalisti “senza le adeguate misure precauzionali”. “Sarebbe inoltre necessario sapere se risulta al vero che alcuni lavoratori precedentemente impiegati nel servizio di pulizia o in altri settori, oggi stanno svolgendo attività di ausiliariato a seguito dell’avvicendamento imposto da Rekeep, poiché se così fosse sarebbe per questa organizzazione sindacale una beffa prodotta dalla società appaltatrice che non passerebbe in silenzio, anche perché qualcuno dovrebbe spiegare qual è il senso compiuto dell’iniziativa, alla luce del fatto che il problema degli esuberi insiste tra gli ausiliari e non tra gli addetti alle pulizie, che di fatto continuerebbero a svolgere la propria mansione”, riporta la comunicazione del sindacato. Inoltre, si fa riferimento a carichi di lavoro “esponenzialmente aumentati”.

Addirittura, i segretari Ugl stanno valutando ipotesi di reato, a partire dall’interposizione illecita di manodopera. “L’interposizione illecita di manodopera sussiste tutte le volte in cui l’appaltatore mette a disposizione del committente una mera prestazione lavorativa, riservandosi i compiti di gestione amministrativa del rapporto di lavoro, ma senza un effettivo esercizio dei poteri direttivi nei confronti dei lavoratori e senza una concreta organizzazione della prestazione lavorativa che risulti finalizzata ad un risultato produttivo autonomo”, aggiungono. Per l’Ugl, anche l’Asp deve assumersi le proprie responsabilità “senza porre in essere le solite inutili scappatoie”. “Si attivi affinché si ristabilisca l’ordine delle cose. Non può l’Asp nel suo ordinamento giuridico determinare un appalto di comodo economico senza valutare il danno che lo stesso produce alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e non può altresì rendersi aliena dalla conduzione speculativa dell’appaltatrice”, si precisa nella comunicazione. Per il sindacato, l’accordo di fine luglio è quindi da ritenersi “nullo in fatto e in diritto” e non si esclude lo stato di agitazione.

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