Auto e moto rubate, molti indagati non parlano: Scerra e Alma respingono le accuse

 
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Gela. Molti degli indagati nell’inchiesta “Fast&Furious” hanno scelto di non parlare. Anche questa mattina, diversi coinvolti si sono presentati davanti al giudice delle indagini preliminari Lirio Conti. Gianluca Scollo, Nunzio Vinelli, Salvatore Romano e Mirko Russello si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, come indicato al giudice dal loro difensore di fiducia, l’avvocato Flavio Sinatra. Scelta analoga quella di Vincenzo Cassisi, difeso invece dall’avvocato Nicoletta Cauchi.

Scerra e Alma contro le accuse. E’ stato Vincenzo Scerra a respingere le accuse. Ha negato di aver partecipato al furto di tredicimila euro, subito dalla titolare di un’azienda d’ortofrutta. Quel colpo, stando agli investigatori, sarebbe stato messo a segno utilizzando uno scooter di sua proprietà. Il giovane ha raccontato di aver subito il furto del mezzo. Quando venne portata via la borsa dall’auto della donna, inoltre, Scerra si sarebbe trovato in un altro luogo. Il difensore, l’avvocato Adriano Falsone, basandosi su quanto indicato nell’ordinanza di custodia cautelare, esclude che l’indagato abbia mai fatto parte del presunto gruppo attivo nei furti di auto e moto in città. Gli viene contestato, infatti, solo il “colpo” da tredicimila euro, che sarebbe stato messo a segno insieme ad un complice. Ha parlato, difendendosi, anche Salvatore Alma. Sentito in carcere, dove è detenuto per un’altra causa, ha sostenuto di non aver mai avuto alcun ruolo nel furto e nella successiva ricettazione di uno scooter, che avrebbe regolarmente rivenduto. Una ricostruzione che il giovane ha esposto, insieme al difensore, l’avvocato Salvo Macrì.

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