Autonomia regionale, Crocetta la ignora Lombardia e Veneto la vogliono

 
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Gela. Il nord della lega, spavaldo e mafioso, indice per il 22/10/2017 , un referendum delle due Regioni, Lombardia e Veneto,

data importante per il presidente della regione Luca Zaia, che corrisponde esattamente a 151 anni dopo il plebiscito dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia.

Secondo il censimento austriaco di quel periodo, la popolazione Lombardo –Veneta era di quasi 2 milioni e mezzo di abitanti e gli aventi diritto al voto erano meno del 30%.

La maggioranza che si espresse per l’annessione risultò più che “bulgara”, con soli 69 voti contrari su circa 650 mila votanti, di solo uomini e di un certo ceto sociale. E’ noto quello che scrive Angelo Forgioni, nel suo testo “Made in Naples” che Francesco Saverio Nitti, politico, nel 1903 quantificò in 668,4 milioni il totale delle monete che gli antichi stati italiani versarono al momento dell’annessione , di cui 443,2 del Regno delle Due Sicilie e soli 27 del Regno di Sardegna, il resto tutta l’Italia del nord.

Mentre il debito pubblico al 1861 era di origine Sabauda, perché a differenza dei Savoia, Ferdinando II di Borbone era allergico ai bilanci in rosso. Questi dati sono sconosciuti ai nordisti, e noi meridionali, a sentire certe osservazioni, non dovremmo parlare di queste cose, perché si tratta di problemi vecchi morti e sepolti e il solo parlarne scandalizza gli ubriachi e i drogati e i benpensanti. Per meglio chiarire alcuni aspetti, dobbiamo ricordare ai signori, Zaia e Maroni, che in quel lontano 1860, siamo stati colonizzati dai piemontesi e tosco padani e invasi senza nessuna dichiarazione di guerra e la nostra annessione è avvenuta con la forza, senza nessun plebiscito. Hanno cancellato la nostra storia, la nostra dignità di uomini, chiuso le scuole primarie e secondarie del Regno dei Borboni, definendoci Briganti , applicando la legge Pica e imponendo la leva obbligatoria.

Noi meridionali, quando parliamo di queste cose, troviamo sempre il popolo colto, che si oppone e non desidera discutere di questi avvenimenti vecchi e decrepiti, perché vuole parlare di cose nuove, cioè di niente. Il popolo del nord, pur essendo consapevole che tutti gli investimenti che questo stato colonizzatore ha fatto a  partire dal 1860, sono  solo ed esclusivamente nel nord di questa Italia massonica e ladra, fa finta di non vedere e continua ad affermare che hanno mantenuto il sud, mentre la autostrade, le ferrovie, l’alta velocità, gli aeroporti, le banche, le assicurazioni, tutte le eccellenze, si costruiscono solo al nord, basta sentire tutti i giorni le notizie sul traffico, dai notiziari della RAI e Mediaset e il traffico arriva miracolosamente a Caserta.

L’Italia del sud completamente tagliata fuori, dimenticata ,questo ad opera della nostra classe politica eletta dai poteri forti vedi il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, (per parlare di cose a noi vicine) che assolutamente non vedono niente del passato (come giustamente vogliono i sapientoni di oggi) e non si preoccupano di migliorare le nostre condizioni di vita civile.

Sembra che prima di mettersi in lista, debbono superare un test di antimeridionalismo per partecipare alle elezioni.

In definitiva restiamo quelli che non paghiamo le tasse, che rubiamo lo Stato onesto e alimentiamo il malaffare e per questo modo di vivere i cittadini onesti del nord, chiedono l’autonomia, stanchi di avere rubato al meridione oltre alle attività produttive, anche la dignità e la storia. Sull’argomento Zaia asserisce: “Province confinanti hanno e anche noi abbiamo il diritto di avere”.

Sulla vicenda è quindi intervenuto anche Matteo Salvini poco dopo la divulgazione della notizia: “Sono orgoglioso di essere il segretario della Lega che nel nostro Dna ci sono autonomia e federalismo. Chiunque si voglia alleare con noi sa sul 22 ottobre per il referendum sull’autonomia è indubbiamente importante, ma per il Veneto questa data ha un’importanza del tutto particolare perché è una data simbolo, in quanto andremo al voto esattamente 151 anni dopo il plebiscito con cui la nostra regione fu annessa al Regno d’Italia”.

A metterlo in risalto è il presidente del Veneto Luca Zaia dopo la conferma da parte del presidente lombardo Roberto Maroni che la data della convocazione dei referendum sull’autonomia che le due Regioni celebreranno sarà la stessa. Noi siamo tranquilli , perché l’autonomia l’abbiamo dal 1946 con Regio decreto legislativo 15/maggio/1946 n. 455 e approvato con la legge costituzionale 26/febbraio/1948, ma con i politici che si sono susseguiti siamo stati in grado di fare il peggio del peggio, nella Regione Siciliana, escludendo le infrastrutture e tutto ciò che avrebbe potuto garantire un certo sviluppo  nel nostro sistema economico e sociale.

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