Autorizzazioni Eni, “la prima verifica a febbraio”: si rispetteranno i tempi?

 
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Gela. Una verifica complessiva per capire se i tanti iter autorizzativi necessari a sbloccare i paventati investimenti di Eni in città si stiano sviluppando secondo il programma inserito nel protocollo firmato a novembre a Roma.

E’ stato fissato per il prossimo 6 febbraio il primo incontro tra le parti, compresi i vertici di raffineria e i rappresentanti sindacali, necessario a fare il punto della situazione.

Tre mesi dalla firma. “Perché a febbraio? Per il semplice motivo che a quella data saranno trascorsi già tre mesi dalla firma del protocollo d’intesa – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – sarà molto importante capire quale sia l’andazzo generale. Ovviamente, parliamo delle autorizzazioni che riguardano sia gli investimenti sulla bio raffinazione che quelli per l’esplorazione in mare”. Senza autorizzazioni, infatti, si rischia il blocco delle attività e, ovviamente, l’ennesima paralisi occupazionale.

Non c’è più interesse per la raffinazione. A preoccupare non sono tanti i dipendenti del diretto quanto, invece, quelli dell’indotto. “I problemi sono tanti – continua Emiliani – ma bisogna avere fiducia. Nel protocollo sono previsti investimenti che un’azienda interessata solo a smobilitare non avrebbe mai sottoscritto. E’ chiaro, comunque, che l’obiettivo centrale del business di Eni sia oramai quello dell’esplorazione e dell’estrazione. Non hanno più interesse a raffinare come un tempo”.
Nessuna novità, invece, sembra arrivare sul fronte della dichiarazione di area di crisi complessa, essenziale anche per accedere alla partita degli ammortizzatori sociali straordinari. 

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