Azienda gelese si ribella alla mafia di Siracusa, scattano quattro arresti a Noto

 
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Le immagini dell'incursione nel cantiere della Roma Costruzioni a Noto

Gela. Una impresa gelese vittima di una tentata estorsione a Noto.

L’impresa Roma Costruzione si ribella e fa scattare l’indagine che stamani ha portato all’emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro indagati per presunte infiltrazioni mafiose del clan Trigila nel settore dei rifiuti. L’operazione è stata eseguita dalla polizia e dalla guardia di finanza di Siracusa. Con l’accusa di tentata estorsione aggravata e danneggiamento di tipo mafioso, commessi nei confronti della Roma Costruzioni Srl, società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a Noto, polizia e finanza hanno arrestato Angelo Monaco, 62 anni, storico appartenente al clan “Trigila” già condannato per associazione di tipo mafioso, indicato come il promotore del tentativo di estorsione. Per fare pressione sull’azienda fu anche incendiato un autocompattatore della Roma Costruzioni per convincere la società ad assumere due operai. 
Posto agli arresti domiciliari l’imprenditore Vincenzo Guglielmino, 63 anni, che avrebbe agito in nome e per conto di Monaco, avanzando la proposta estorsiva al rappresentante legale della Roma Costruzioni Srl. Sarebbe stato lui,  rappresentante legale della G.V. Servizi Ambientali Srl ed anche “direttore tecnico” della E.F. Servizi Ecologici, società che gestiscono il servizio di raccolta rifiuti in diversi comuni siciliani, a chiedere l’assunzione di due operai.

Il 16 aprile scorso, ovvero la domenica di Pasqua la ritorsione, con l’incendio di un mezzo della raccolta all’interno dell’autoparco. L’azienda gelese si è però ribellata e la Dda di Catania ha poi fatto il resto. 

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