Aziende edili diventate “cartiere” per false fatture, 4 indagati: un’appropriazione da 500 mila euro

 
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Gela. False fatture e un’appropriazione indebita da quasi 500 mila euro. Appropriazione indebita da 500 mila euro. Sono quattro gli indagati, tutti imprenditori e faccendieri, finiti davanti al giudice dell’udienza preliminare. Ci sarebbero loro dietro il presunto sistema scoperto dai militari della guardia di finanza dopo la segnalazione di alcune anomalie. Almeno una decina di aziende, tutte impegnate nel settore edile, sarebbero state utilizzate proprio per false operazioni destinate a frodare il fisco. Le accuse più pesanti vengono contestate ad un imprenditore che avrebbe avviato i rapporti con le altre aziende solo con l’obiettivo di produrre false fatture. Gli indagati, difesi dagli avvocati Filippo Spina, Joseph Donegani, Flavio Sinatra, Stefania Valente e Giuseppe Ventura, avrebbero organizzato un giro di operazioni durato per diversi anni. Le accuse sono state rivolte anche ad una donna, formalmente domiciliata in città ma, in realtà, residente da tempo fuori dai confini siciliani. Il primo verdetto sull’eventuale rinvio a giudizio potrebbe arrivare alla prossima udienza fissata per il 24 giugno.

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