“Azzeramento? Cambierà poco”, Pellegrino: “Vecchia politica, per accontentare alleati”

 
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Il consigliere Gabriele Pellegrino

Gela. “L’azzeramento? A cosa è servito? Non penso proprio che ci sarà una nuova giunta. Ne uscirà probabilmente una quasi uguale. Forse, qualche alleato del sindaco aveva bisogno di avere più posizioni. La gente, però, è stanca di liti e conflittualità”. Il consigliere comunale di “Avanti Gela” Gabriele Pellegrino, che mesi fa ha scelto di aderire al progetto politico di DiventeràBellissima, a guida Musumeci, osserva la crisi politica in atto e non intravede grandi prospettive. “Contatti con il sindaco? Non ha mai interloquito con noi dell’opposizione – dice Pellegrino – ormai, è evidente che il suo progetto non è più civico. In realtà, l’origine civica l’aveva già persa, quando subito dopo le urne i partiti ripresero il loro simbolo. Ora, cambierà poco. La città ha bisogno di una guida forte, invece mi pare che i peccati della vecchia politica, tornino a farsi sentire”. Anche il consigliere di opposizione è convinto che la crisi aperta dal sindaco non presenterà alla città una giunta in grado di fare passi amministrativi più decisi. Manca lo scatto di qualità, che dovrebbe seguire ad un azzeramento. “Non capisco tutte quelle forze politiche, che prima contestano una logica basata quasi esclusivamente sui posti in giunta – aggiunge – ma poi in quella stessa giunta vogliono starci. Non si può azzerare, per poi non cambiare praticamente nulla”. Per Pellegrino, l’esperienza amministrativa del sindaco Greco risente dell’eccessiva conflittualità interna. “C’era da aspettarselo – continua – nella maggioranza c’è un po’ di tutto e i risultati, purtroppo, si vedono. Non si va avanti, in una città che ha bisogno di segnali forti. Quando si vuole governare, bisogna avere il coraggio di fare scelte, anche impopolari. Non si può attendere settimane, per avre una giunta. Ad oggi, ho invece notato una certa incapacità politica”.

Pellegrino, però, è consapevole che anche la Regione dovrebbe avere un approccio differente. “Ho aderito al progetto politico del presidente Musumeci – conclude – e il nostro lavoro va avanti, però questa città attende segnali concreti dalla Regione. Io sono convinto che il presidente Musumeci potrà darli, ma si deve fare in fretta, ad iniziare dall’eterna vicenda del porto, che va risolta. La città deve essere vista come merita, anche a Palermo”.

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