Bar “Belvedere” devastato dalle fiamme, Comune è parte civile: accuse a Comes

 
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L'incendio devastò il bar "Belvedere"

Gela. E’ stato ammesso al giudizio abbreviato il ventiquattrenne Vittorio Graziano Comes. Il gup del tribunale ha accolto la richiesta del legale di difesa, l’avvocato Davide Limoncello. Il giovane è accusato di essere l’incendiario del bar “Belvedere”, letteralmente distrutto dalle fiamme, a pochi passi da Palazzo di Città. Pm della procura e carabinieri arrivarono a Comes, dopo aver analizzato le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza dell’attività commerciale. Sarebbe giunto nei pressi di viale Mediterraneo a bordo di un’auto, riconosciuta dagli inquirenti anche per un’immagine votiva collocata sulla carrozzeria. Allo stesso tempo, il giudice dell’udienza preliminare ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune, che è proprietario dell’area, e del titolare dell’attività commerciale, che da poco l’aveva data in gestione (sono rappresentati dai legali Marco Granvillano e Valentina Lo Porto). Negli scorsi mesi, il sindaco Lucio Greco, dopo aver autorizzato la costituzione di parte civile dell’ente, ha spiegato di voler “dare un segnale”, davanti ad un grave atto incendiario.

La difesa di Comes, però, ha contestato le due costituzioni, non ritenendole fondate, anche sul presupposto delle vicende amministrative legate alla gestione dell’attività commerciale, poi distrutta. Il gup, invece, non ha ammesso le richieste di un altro esercente e dell’antiracket “Gaetano Giordano”, a loro volta pronti a costituirsi parti civili. Il giudice ha escluso la sussistenza dei requisiti necessari, come sostenuto anche dalla difesa del giovane. In aula, si tornerà il prossimo gennaio.

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