Barbagallo punge Crocetta: “Rilasci ogni autorizzazione all’Eni per velocizzare il protocollo”

 
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Gela. L’investimento Eni da 2,2 miliardi deve essere velocizzato.  Occorre però che vengano rilasciate dalla Regione tutte le autorizzazioni ignorando i vari comitati dei “no” a qualsiasi iniziativa produttiva. Senza le imprese non può esistere un risanamento ambientale”. Con queste parole Carmelo Barbagallo, segretario nazionale della Uil, è intervenuto sul progetto di riconversione della raffineria e avvio dell’attività di estrazione di gas, on e off shore, garantendo le bonifiche del territorio e il mantenimento occupazionale anche per gli oltre mille lavoratori dell’indotto. Tutti i segretari più rappresentativi della Uil e Uiltec, ieri mattina hanno fatto tappa presso la saletta sindacale della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. A Palazzo di Città, invece, l’amministrazione comunale retta dal sindaco Domenico Messinese, in tavoli diversi, ha posto l’accento sulla necessità dell’avvio delle bonifiche spiegando che “le autorizzazioni dei pozzi di estrazione non riguardano il golfo di Gela e sono di competenza esclusiva del ministero”. Il segretario nazionale della Uil, nel sottolineare “la necessità di creare la fiscalità di vantaggio, le infrastrutture e una cabina di regia per il rilascio delle autorizzazioni”, rivolgendosi al sindaco Messinese, evidenzia “l’importanza di avviare un dialogo sociale con il M5s. Vorrei capire se possono darci una mano a migliorare il protocollo. Mi chiedo – conclude – se hanno investitori alternativi al progetto Eni di pare valore”. Nella saletta sindacale sono intervenuti anche Claudio Barone (Uil Sicilia), Emanuele Sorrentino (segretario Uiltec sud-est Sicilia), e Maurizio Castania (segretario generale Uiltec sud-est Sicilia), secondo il quale “la vertenza Eni a Gela è complicata e complessa. Bisogna continuare ad attenzionarla. Ecco perché oggi in città è presente tutta la rappresentanza della Uil – evidenzia Castania – Arriva la fase più complicata, con la realizzazione dell’apertura dei cantieri, prevista nel 2016. Il Ministero del Lavoro deve attivare tutti gli strumenti per coprire questa crisi. I due mesi di proroga non sono sufficienti. Chiediamo che l’attività cantieristica inizi presto”.

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