“Beni dell’ente da affidare solo con gare pubbliche”, il consiglio apre al dirigente

 
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Gela. Il consiglio comunale ha approvato un emendamento che regola l’affidamento dei beni pubblici da valorizzare. Non potranno più essere concessi immobili o aree di proprietà del Comune con affidamento diretto.

Si apre alle gare pubbliche e arriva la stretta per i beni già affidati. Bisognerà ricorrere ad un’asta pubblica e fare riferimento ad un regolamento condiviso. E’ questo il primo vero cambiamento sancito dal pubblico consesso che ha dato seguito all’attività avviata da Emanuele Tuccio, dirigente del settore Urbanistica del Comune.
Lo stesso, a settembre, aveva reso pubblico un elenco di tutti i beni affidati, nonché l’alienazione dei redditi patrimoniali e i nomi di enti, parrocchie e società che ne usufruiscono. “Anche per i beni comunali già affidati – avvisa Tuccio – si proporrà all’amministrazione di verificare l’attuale interesse e i rapporti in atto”.

Il mercato settimanale e i controlli sulla gestione dei beni. Il dirigente del settore Urbanistica ha acceso i riflettori anche sulle proroghe concesse per l’utilizzo dell’area adibita a mercato settimanale di via Settefarini, facendo scattare l’indagine della Guardia di finanza. Non si esclude che venga avviata una indagine anche sul corretto utilizzo dei beni concessi in affidamento dal Comune.
“Su mia disposizione – continua Tuccio – è stato effettuato un sopralluogo dai tecnici del settore al bar Belvedere per verificare il rispetto delle prescrizioni previste nella convenzione di affidamento di beni a terzi. La stesa prevede la corresponsione di un canone o almeno attività per importi corrispondenti al canone stabilito. In questa circostanza il canone stabilito è di tremila euro annui che dovrebbero restituire con un corrispondente importo ma per attività di manutenzione del verde o sistemazione degli stessi locali. Ho chiesto di verificare se le misure compensative siano state eseguite e in quale misura. L’attività sarà estesa anche agli altri affidamenti”.

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