Beni sequestrati a Consiglio, nuovo giudizio di appello: Corte deciderà sugli immobili

 
0

Gela. I magistrati della Corte d’appello di Caltanissetta scioglieranno la riserva, a seguito del nuovo giudizio di secondo grado, scaturito dal sequestro dei beni dell’ambulante Rosario Consiglio. Gli inquirenti misero sotto chiave mobili e immobili, per un valore di circa mezzo milione di euro, anche se sull’entità effettiva le difese hanno sempre mosso delle perplessità. La Cassazione, negli scorsi mesi, ha confermato la confisca dei beni mobili. Sulla sorte degli immobili, invece, c’è stato l’annullamento, che ha accolto la richiesta avanzata dai difensori, gli avvocati Giacomo Ventura e Salvo Macrì. I magistrati romani hanno rinviato a quelli di appello di Caltanissetta, che questa mattina sono ritornati sui beni immobili riconducibili a Consiglio, in passato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Inferis”. Fu accusato di aver fatto parte del gruppo del boss Peppe Alferi. Il procedimento penale nei suoi confronti è ancora in corso. Ha sempre respinto gli addebiti, dicendosi estraneo al gruppo di mafia. Anche nel procedimento scaturito dal sequestro dei beni, le difese, con perizie e documenti contabili, hanno spiegato che il patrimonio sotto sequestro, in realtà è da ricondurre solo all’attività lavorativa dell’ambulante. E’ stato sottolineato che in passato fu vittima di danneggiamenti e minacce, a riprova che non avrebbe fatto da fiancheggiatore del gruppo Alferi.

Per la Cassazione, come hanno ripetuto le difese, tutti i beni immobili vanno restituiti al cinquantaquattrenne, che ha già riottenuto la disponibilità dell’abitazione di famiglia. I giudici renderanno nota la loro decisione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here