Beni sequestrati ai Luca, nominati periti: analizzeranno entità dell’intero patrimonio

 
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Gela. I pm che hanno seguito la vasta indagine sul gruppo imprenditoriale Luca chiedono la confisca di beni, per un valore complessivo superiore ai sessanta milioni di euro. Un mese fa, è partito il procedimento, davanti ai giudici delle misure di prevenzione di Caltanissetta. Saranno i periti ad occuparsi di valutare dati e numeri, fondamentali per ricostruire l’origine effettiva di patrimoni, finiti al centro delle indagini. I giudici hanno provveduto alla nomina degli esperti e anche le difese hanno scelto di avvalersi di propri consulenti. Gli imprenditori sono stati coinvolti nel blitz “Camaleonte”, con l’accusa di essere stati vicini a Cosa nostra e di aver messo a disposizione i loro patrimoni. Contestazioni sempre respinte, in attesa che a settembre si apra l’udienza preliminare. Lo scorso febbraio, venne disposto un nuovo provvedimento per la confisca dell’intero patrimonio degli imprenditori, che già dopo il blitz “Camaleonte” ottennero prime decisioni favorevoli dal riesame e dalla Cassazione.

Davanti ai giudici della prevenzione si tornerà dopo il periodo estivo. Le difese, sostenute dagli avvocati Antonio Gagliano, Carmelo Peluso, Luigi Latino, Filippo Spina, Carlo Taormina, Alessandro Diddi, Fabio Fargetta, hanno avanzato diverse richieste istruttorie. Il sequestro dello scorso febbraio venne eseguito dai finanzieri e da personale della Dia. Gli imprenditori hanno sempre respinto ogni accusa, dicendosi estranei alla criminalità organizzata.

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