Bioraffineria, bonifiche, upstream e Gnl, Eni presenta la riconversione. “Non è un libro dei sogni”

 
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I vertici di Eni confermano gli impegni assunti nel protocollo d'intesa del 2014

Gela. “Eni non vuole andare via da questo territorio ma rilanciare. Guardiamo al futuro ma un futuro diverso che tenga conto dei cambiamenti in atto. Il nostro non è un libro dei sogni”. I vertici Eni lo hanno ribadito questa mattina. Parte la fase di cantierizzazione della bio raffineria a Gela. Un investimento che dal novembre 2014 ad oggi ha portato un investimento Eni di 310 milioni di euro che supereranno i 400 entro la fine del 2016.

Stamattina i vertici di Eni hanno presentato a Gela l’aggiornamento sulla riconversione della Raffineria a ciclo tradizionale in Green Refinery. I lavori sono stati avviati già lo scorso mese di Aprile, ovvero subito dopo il rilascio di tutte le autorizzazioni da parte del Ministero dell’ambiente.  

Proprio ieri è stato firmato il contratto per la costruzione dell’impianto steam reforming, il cuore della bio raffineria, che dovrà essere realizzato entro 18 mesi. L’azienda che ha vinto l’appalto utilizzerà manodopera locale.

Il progetto della Green Refinery prevede l’applicazione di tecnologie proprietarie, di convertire materie prime non convenzionali di prima (olio di palma) e seconda generazione (grassi animali, olii di frittura) in green diesel, green GPL e green nafta.

A due mesi dal rilascio delle autorizzazioni e in continuità con i cantieri propedeutici dello scorso Febbraio, ad oggi sono impiegate nei lavori di costruzione della Green Refinery circa 130 risorse locali, di cui 100 per attività di cantiere e 30 per la fase di ingegneria. Nel corso del 2016, è previsto un picco di risorse dell’indotto locale superiore alle 200 unità a cui si andranno ad aggiungere ulteriori 50 risorse esterne.

Nel corso della conferenza stampa Luigi Ciarrocchi, responsabile Eni del Programma Gela, e Salvatore Sardo, Chief Refining&Marketing and Chemicals Officer di Eni; hanno fornito i numeri degli investimenti che confermano quanto già annunciato più volte.

Sono stati avviati 70 cantieri di cui 35 già completati – ha spiegato Sardo – nella restante parte dell’anno se ne prevede di avviarne ulteriori 32. Per quanto concerne l’impiego diretto, l’impegno assunto con il Protocollo prevede di mantenere a regime 400 risorse in Raffineria e a oggi ne sono presenti 455. Delle oltre 500 ricollocate, 276 sono state trasferite in attività Eni con sede di lavoro a Gela e altre 26 presso altre realtà Eni in Sicilia. Il ricollocamento è stato realizzato senza far uso di cassa integrazione, attraverso un programma di riqualifica e riposizionamento in altre realtà Eni”.

Upstream. Ad oggi l’impegno economico sostenuto è pari al 70% del totale speso per le attività di valorizzazione dei campi maturi. Relativamente al progetto di sviluppo offshore dei campi a gas di Argo e Cassiopea sono state completate la fase di ingegneria e si resta in attesadell’esito del ricorso al Consiglio di Stato (previsto per domani) contro il rilascio del decreto VIA/AIA e della concessione promosso da associazioni ambientaliste e da 4 Comuni della Sicilia, previsto nei prossimi mesi.

Bonifiche. Eni sostiene che dalla firma del Protocollo sono stati spesi circa 82 milioni di euro e avviati 24 cantieri, nonostante le difficolta incontrate e i ritardi nel rilascio delle autorizzazioni. Per la restante parte dell’anno si prevede l’avvio di ulteriori 11 cantieri, tra i quali quello più importante è relativo alla dismissione dell’impianto ISAF.

Parti di impianti e di condotte sono stati sostituiti. I costi sostenuti sino al 2015 per questa attività hanno superato gli 80 milioni di euro e nei prossimi 4 anni la proiezione di spesa dovrebbe eccedere i 50 milioni.

I vertici di Eni hanno aggiunto di voler andare oltre il protocollo. Lo dimostrerebbe l’avvio dello studio per una mobilità green per la distribuzione di gas  naturale liquefatto. Due progetti in campo già discussi al ministero lo scorso 31 maggio.

Nel campo della Chimica Verde, in linea con quanto previsto nel Protocollo, è stato completato da Versalis lo studio di fattibilità industriale e avviata la filiera agricola sperimentale del progetto. Al riguardo a inizio giugno è stato concluso il trapianto di 100.000 piantine di guayule presso 2 aziende agricole appartenenti all’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA) della Regione Sicilia. I primi risultati saranno disponibili a partire dalla seconda metà del 2017.

Opere di compensazione. Sono stati sottoscritti 3 tre accordi Attuativi con Regione e l’Amministrazione Comunaledi Gela. L’impegno economico complessivo legato alla realizzazione dei 3 Accordi è stimato in 1.175.000 euro circa per finanziare la nave greca, la casa albergo di Macchitella  e il dragaggio del porto. 

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