Blitz “Agorà”, Pellegrino lascia il carcere: i giudici del riesame gli concedono i domiciliari

 
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Gela. Lascia il carcere il cinquantaduenne Orazio Pellegrino, arrestato nelle scorse settimane al termine del blitz “Agorà”.

Pellegrino si difende. In base alle accuse, avrebbe fatto parte di un gruppo in grado di prelevare reperti archeologici scavati in diversi siti del territorio per poi piazzarli anche all’estero. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, ieri si è  rivolto ai magistrati del tribunale del riesame di Caltanissetta con l’obiettivo di ottenere la scarcerazione del cinquantaduenne. Il verdetto favorevole è arrivato nelle scorse ore: il cinquataduenne lascia Balate per essere trasferito ai domiciliari. Pellegrino viene considerato una delle menti della presunta organizzazione. Una ricostruzione del tutto contestata dalla difesa. Stando al suo legale, Pellegrino avrebbe da anni rotto i rapporti con gli altri indagati, trasferendosi in Belgio. Proprio dal Belgio è arrivato solo nelle scorse settimane per costituirsi davanti ai finanzieri che hanno eseguito l’operazione “Agorà”. Il suo legale di fiducia, inoltre, ha sottolineato al riesame come l’indagato, da tempo oramai, non venisse più contattato dagli altri indagati per valutare eventuali reperti. L’indagato si è sempre definito un esperto d’arte antica ma ha escluso di aver partecipato a campagne di scavo abusive.

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