Blitz “Agorà”, trafugavano reperti archeologici: parte l’appello per tutti i coinvolti

 
0

Gela. A giugno, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta decideranno se riaprire l’istruttoria, così come chiesto da alcuni difensori nel procedimento di secondo grado, successivo alla tredici condanne che lo scorso anno conclusero il dibattimento scaturito dall’inchiesta “Agorà”. Tutti gli imputati sono accusati di aver fatto parte di un gruppo attivo nel traffico di reperti archeologici, trafugati da aree del territorio locale, ma anche delle province di Ragusa e Catania. Le difese hanno impugnato tutte le condanne. In primo grado, quattro anni e tre mesi di reclusione sono stati disposti per Simone Di Simone (era stata la richiesta di condanna più elevata a sette anni e sei mesi); tre anni e due mesi a Giuseppe Rapisarda; tre anni e un mese ad Orazio Pellegrino (accusato di essere l’esperto capace di stimare il valore dei pezzi); due anni ciascuno per Salvatore Cassisi, Nicola Santo Martines, Vincenzo Peritore e Mihaela Ionita; un anno e dieci mesi a Gaetano Di Simone e Vincenzo Cassisi; dieci mesi per Pasquale Messina; cinque mesi (con pena sospesa) a Giuseppe Cassarà; quattro mesi (con pena sospesa) ad Amedeo Tribuzio; tre mesi (sempre con pena sospesa) per Pietro Giannino. Sono stati assolti, “per non aver commesso il fatto”, Giuseppe Orfanò, Benedetto Cangemi, Vincenzo Strabone e Nicolò Piero Cassarà. Reati prescritti, infine, per Francesco Rapisarda, Francesco Cannizzaro e Francesco Musumeci. Le difese puntano, tra le altre cose, a sentire in aula uno degli assolti, Cassarà. In base alle contestazioni, gli accusati sarebbero stati consapevoli del valore dei reperti archeologici e avrebbero partecipato ad operazioni di scavo clandestine.

I reperti trafugati, sarebbero poi stati immessi in una sorta di mercato nero. E’ stata invece stralciata la posizione di Rocco Mondello (difeso dall’avvocato Angelo Cafà), per il quale si deve procedere in primo grado. Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Davide Limoncello, Salvo Macrì, Giovanni Cannizzaro, Maurizio Scicolone, Nicoletta Cauchi, Ivan Bellanti, Giovanni Lomonaco, Ivo Russo e Paola Carfì.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here