Blitz antimafia “Atlantide-Mercurio”: Cassazione conferma quattro condanne

 
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Gela. Quattro condanne definitive e un annullamento con rinvio ai giudici di secondo grado. I magistrati della sesta sezione penale della corte di cassazione hanno emesso il proprio verdetto nei confronti di cinque imputati, tutti finiti al centro della maxi inchiesta antimafia Atlantide-Mercurio, messa a segno in città nel gennaio di quattro anni fa

dai carabinieri del raggruppamento operativo speciale e da quelli del comando provinciale di Caltanissetta, coordinati dai magistrati della direzione distrettuale antimafia nissena.
Ad essere riesaminata, sarà la posizione del commerciante quarantunenne Dario Caravotta. Per lui, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, il procuratore generale Francesco Iacoviello ha chiesto la conferma della condanna ad un anno e otto mesi di reclusione.
I giudici, però, hanno deciso l’annullamento ed il successivo rinvio ai colleghi di secondo grado. Stando all’accusa, l’esercente avrebbe organizzato un giro d’usura per il prestito di denaro a strozzo. Adesso, dovrà nuovamente ritornare davanti ad una corte. Definitivi, invece, sono i verdetti pronunciati nei confronti del collaboratore di giustizia Carmelo Billizzi, di Nicola Casciana, Giovanni Giudice e dell’imprenditore etneo Antonio Padovani. Per Billizzi, ex esponente di spicco di cosa nostra locale, i giudici hanno confermato la condanna a quattro anni di reclusione.
Sette anni e sei mesi, invece, sono stati comminati a Giovanni Giudice. L’ex titolare di una concessionaria d’automobile in via Venezia Nicola Casciana ha ricevuto la conferma della condanna a quattro anni di reclusione. Analoga sorta toccata all’imprenditore catanese Antonio Padovani, titolare di diverse aziende attive nel settore delle slot-machine: anche per il sessantunenne è stata confermata la condanna a quattro anni di reclusione.
Il procuratore generale Francesco Iacoviello, in maniera inattesa, aveva chiesto ai giudici l’annullamento con rinvio delle condanne già comminate nei precedenti gradi di giudizio sia a Nicola Casciana che a Giovanni Giudice: entrambi ritenuti legati ai gruppi di cosa nostra sgominati a conclusione della maxi operazione. Una richiesta, però, non accolta dai magistrati che hanno confermato le pene comminate in secondo grado.
Con il blitz Atlantide-Mercurio venne destrutturato il nucleo centrale del gruppo criminale che fa capo al boss Giuseppe Madonia: furono arrestati i familiari più stretti dell’indiscusso capo.

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