Blitz antimafia “Falco”, partito appello: a gennaio le richieste della procura generale

 
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Gela. In primo grado, lo scorso febbraio, il collegio penale del tribunale emise pesanti condanne, per un totale d circa centoventi anni di detenzione. Si è aperto il giudizio di appello, scaturito dall’inchiesta “Falco”. Le richieste della procura generale verranno formulate a gennaio. L’indagine si concentrò soprattutto sul ruolo di Gianluca Pellegrino, secondo gli inquirenti diventato collegamento tra le nuove leve degli Emmanuello e i vecchi boss. Gli vennero imposti ventidue anni e tre mesi di detenzione. Dieci anni e due mesi di detenzione per Alessandro Pellegrino (fratello di Gianluca), con l’aggravante di aver favorito i clan. Tredici anni e sei mesi ad Orazio Tosto; tredici anni e otto mesi a Giovambattista Campo; dieci anni e un mese ad Emanuele Faraci; dieci anni ad Angelo Famao; sette anni e un mese a Guido Legname; sei anni ad Emanuele Puccio; quattro anni e sei mesi a Manuele Rolla; quattro anni e un mese ciascuno per Nunzio Alabiso ed Emanuele Campo; quattro anni a Nicolò Ciaramella e Francesco Metellino; tre anni a Loreto Saverino e Melchiorre Scerra; due anni e otto mesi a Gaetano Davide Trainito; due anni a Rosario Perna. L’assoluzione è arrivata solo per Emanuele Emmanuello (difeso dall’avvocato Filippo Spina), Daniele Puccio e Giuseppe Di Noto (difesi dall’avvocato Davide Limoncello), Pietro Caruso (difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Cristina Alfieri) e Angelo Scialabba. Le difese degli imputati condannati hanno presentato i ricorsi che saranno valutati dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. I legali hanno avanzato una serie di richieste, puntando al ridimensionamento delle pesanti pronunce.

Gli inquirenti individuarono interessi nel traffico di droga e nel controllo del giro di buttafuori nei locali notturni della città, che sarebbe stato utilizzato per fare pressioni sui titolari delle attività. Accuse sempre respinte dalle difese e dagli stessi imputati. A gennaio, la parola passerà alla procura generale. I ricorsi, nell’interesse dei coinvolti, sono stati presentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Carmelo Tuccio, Ignazio Raniolo, Francesco Enia, Maurizio Scicolone, Raffaela Nastasi, Mario Brancato, Salvatore Priola, Alessandro Del Giudice, Carlo Aiello, Salvatore Pappalardo e Antonio Impellizzeri. Per arrivare alla decisione di secodo grado potrebbero volerci alcuni mesi.

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