Blitz antimafia “Leonessa”, sessantuno rinvii a giudizio: fissato dibattimento

 
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Gela. Il gup del tribunale di Brescia ha confermato la richiesta dei pm antimafia lombardi. E’ stato disposto il rinvio a giudizio di sessantuno imputati, tutti coinvolti nell’indagine antimafia “Leonessa”. Dovranno presentarsi in dibattimento, ad aprile. E’ il terzo filone processuale scattato dall’indagine, condotta dai pm della Dda bresciana. Solo i difensori di quattro imputati hanno optato per il giudizio abbreviato, già fissato per il prossimo marzo. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata nei confronti di imprenditori del nord Italia, ma anche di professionisti e presunti faccendieri, che avrebbero usufruito dei “servizi” del gruppo gelese che pare fosse specializzato nelle compensazioni illecite. Secondo gli investigatori bresciani, però, la stidda aveva messo le mani su un affare milionario e il gruppo avrebbe fatto riferimento proprio ad esponenti della criminalità organizzata. Altri coinvolti sono già a processo, sempre per i fatti dell’inchiesta “Leonessa”, davanti al collegio penale del tribunale lombardo.

Le difese di tutti gli imputati hanno respinto le contestazioni di mafia, escludendo la presenza di un gruppo collegato agli stiddari. Il gup bresciano aveva già dichiarato la propria incompetenza territoriale su alcuni capi di imputazione, trasmettendo gli atti ai pm gelesi. In una delle costole processuali, partite dall’indagine, il giudice dell’udienza preliminare, in abbreviato, ha escluso che gli imputati abbiano fatto parte di un clan, pur riconoscendo i reati tributari e le contestazioni di estorsione. Il blitz “Leonessa” venne condotto in parallelo con quello ribattezzato “Stella cadente”, coordinato invece dalla Dda di Caltanissetta.

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