“Bohemian Rhapsody” compie 40 anni

 
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Breve storia del brano dei Queen: tra cover, record e (vani) tentativi di interpretazione.

Non capita spesso di scrivere la storia di una quarantenne simile. Oggi è il compleanno di Bohemian Rhapsody, il brano dei Queen che spingerebbe anche la persona più stonata al mondo a osare un audace falsetto. Per raccontarla si potrebbero snocciolare i record che ha raggiunto da quando è uscita nei negozi quarant’anni fa. Prima canzone dei Queen a entrare nella top-ten statunitense, canzone più bella di sempre secondo un sondaggio del Guinness World Record, primo brano a conquistare la vetta della classifica di vendita britannica ben due volte: per nove settimane nel ’75 (anche questo un record, all’epoca) e per altre cinque nel ’91, dopo la morte di Freddie Mercury. La lista è lunga, ma i primati e gli elenchi delle hit parade scalate, in casi come questi, lasciano il tempo che trovano.  

Anche dire cheBohemian Rhapsodyporta bene i suoi anni rischia di suonare come un luogo comune. Ma basta sbirciare l’elenco delle sue cover per rendersi conto che non è mai passata di moda. Dopo Elton John e Axl Rose, che l’hanno interpretata al concerto in memoria di Mercury nel 1991, a cimentarsi con la canzone sono stati i Flaming Lips, P!nk, Robbie Williams e persino Beyoncé in alcune date del suo tour francese del 2011. Quest’estate il rapper Kanye West l’ha intonata nel tentativo di ingraziarsi la platea del festival di Glastonbury, che non lo vedeva di buon occhio, ma è riuscito solo a farsi accusare di non aver imparato il testo a dovere. Ai Muppets, invece, è andata decisamente meglio: l’irresistibile cover dei pupazzi è la più cliccata sul loro canale YouTube, e vale la pena sentirla anche solo per la strofa finale, con una Miss Piggy in grande spolvero che intona «Nothing really matters, but moi» («niente importa davvero, tranne me»).  

E in quanto a noi comuni mortali, quante volte abbiamo emulato i protagonisti del film «Fusi di testa», che ascoltandoBohemian Rhapsodyin macchina si esibiscono in un headbanging – scuotimento di testa – che è ormai entrato negli annali? La canzone è già una delle più trasmesse dalle radio britanniche (e non solo), ma oggi, in occasione dell’anniversario, verrà messa in onda ancora più del solito: scene come quella del film si vedranno negli abitacoli di più di un’automobile.  

E pensare che, se fosse stato per la casa discografica Emi,Bohemian Rhapsodynon sarebbe mai diventata un singolo: 5 minuti e 55 secondi senza ritornello non le sembravano sufficientemente radiofonici. A smentirli fu il pubblico: i Queen passarono il brano a un dj di Capital Radio che lo trasmise ben 14 volte in un solo weekend e il lunedì successivo i negozi di dischi vennero inondati di richieste. Di fronte al fatto compiuto alla Emi non rimase che fare buon viso a cattivo gioco, e c’è da scommettere che, sei milioni e settecentomila copie vendute dopo, non le hanno dato motivo di pentirsene.  

La canzone è diventata un vero e proprio classico e, come tutti i classici, ha ispirato numerose teorie stravaganti. In quarant’anni il testo della canzone è stato passato al setaccio da decine di esperti musicali e biografi della band, in uno sforzo di esegesi degno dei Vangeli apocrifi. Ma è tutto vano: i Queen non hanno mai svelato il mistero diBohemian Rhapsody, e di prove definitive a sostegno di questa o quella interpretazione non ce ne sono. Meglio così, almeno secondo Mercury: «Ciascuno – aveva detto – deve interpretarla da sé». E chi siamo noi per contraddirlo?  

 

http://www.lastampa.it/2015/10/31/spettacoli/bohemian-rhapsody-compie-anni-7W6EqwPeUYVG51CSVwdW9J/pagina.html

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