Bollette “d’oro” per l’acqua, Greco: “Peggior servizio d’Italia ma le tariffe più alte”

 
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Greco e Conti

Gela. I vertici dell’Assemblea territoriale idrica, entro fine anno, sono chiamati a definire soprattutto il nuovo piano tariffario. Le bollette “d’oro” per un servizio inefficiente come quello che si registra in città sono una beffa, spesso denunciata dai comitati e da semplici cittadini. Il presidente Ati Massimiliano Conti e il direttore generale Antonino Collura hanno avuto incontri e stanno valutando i numeri. Il sindaco Lucio Greco, che ha voluto fortemente avere un proprio riferimento tecnico nell’Ati, con la nomina di Collura, è però molto diretto. Lo scorso anno, in commissione tecnica, votò per lo scioglimento anticipato del rapporto contrattuale con Caltaqua, per inadempimento da parte dell’azienda italo-spagnola. Oggi, torna a parlare dei costi insostenibili. “E’ paradossale e perfino incomprensibile che la città di Gela, che vanta forse il peggior servizio idrico dell’intera Nazione, mantenga le tariffe più care. E’ paradossale e perfino incomprensibile che una società che ha realizzato grandi profitti – dice -gestendo un bene primario com’è l’acqua, non abbia sentito il dovere di alleggerire il peso delle bollette, in un momento particolarmente critico per la stragrande maggioranza delle famiglie. Come sindaco della città che ha pagato il maggior prezzo ad una gestione inefficiente e vessatoria, chiedo una sensibile riduzione delle tariffe che hanno un impatto, per tante famiglie, addirittura devastante. Non si può non comprendere come la crisi economica, conseguenza della pandemia, si sia tradotta drammaticamente dalle nostre parti come emergenza sociale”.

Secondo Greco, anche l’Ati deve percorrere la strada delle riduzione delle tariffe. “L’Ati, alla luce di tutti gli indicatori economici che evidenziano per il Mezzogiorno una crisi socio-economica di portata storica, deve necessariamente rivedere gli accordi capestro precedentemente stabiliti – conclude – resto in attesa di immediate e concrete risposte”. Il sindaco sul servizio idrico ha spesso battuto in campagna elettorale, facendo riferimento alla necessità di rivedere gli accordi e lo scorso anno si è schierato per la fine anticipata del rapporto con Caltaqua. Ora, si rivolge anche all’Ati, come hanno fatto di recente i sindacati. Bisognerà capire se queste parole troveranno poi effettivo riscontro negli atti amministrativi dell’Assemblea idrica.

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