Bonifiche industriali al palo: rapporto parlamentare, “Gestione inetta”

 
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Gela. Bonifiche industriali mai partite e risultati raggiunti, sostanzialmente, pari a zero. Il giudizio dato dai componenti della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti è decisamente drastico.

Nelle aree industriali cittadine, lo stato degli interventi di bonifica sembra fermo all’anno zero. Valutazioni che si ritrovano nella vasta relazione stilata dai membri della commissione e resa nota da poche settimane.
“L’esperienza locale in materia di bonifiche – si legge in un passo del documento – è la prova lampante dell’assoluta inettitudine delle strutture commissariali ad affrontare le problematiche legate alla bonifica dei siti inquinanti e, in generale, dell’ambiente”.
Nel rapporto, vengono analizzati, più nel particolare, gli interventi fino ad oggi realizzati. Al centro dell’attenzione, non solo l’area gestita dalla multinazionale Eni ma anche quelle di discariche oramai dismesse.
“Il territorio rientrante nel sito d’interesse nazionale di Gela – continua il rapporto – è ben lontano dall’essere bonificato e la magistratura sta svolgendo un attento lavoro finalizzato alla verifica della liceità delle condotte tenute dagli enti interessati alla bonifica”.
I dubbi emersi durante l’attività di ricerca si sono estesi anche ai dati degli interventi già eseguiti. Tra i punti più delicati, quello relativo alla caratterizzazione dell’area marino costiera. Allo stato attuale, come ribadito nella relazione, non è stato possibile conoscere i risultati della fase finale delle attività.
In generale, comunque, i fondi spesi per le prime operazioni d’intervento sono tutt’altro che sufficienti. “Sono stati elaborati – si ammette in uno dei passaggi del rapporto – piani di caratterizzazione, alcuni già approvati e mandati in gara. Si tratta, però, d’importi poco rilevanti che riguardano anche l’area del Biviere, la discarica d’idrocarburi al suo interno, la discarica Cipolla di contrada Marabusca e la zona di Piana del Signore”.
In totale, fino ad oggi, sono solo sei i piani di caratterizzazione e bonifica messi in atto sul territorio: un risultato che, secondo i componenti della commissione parlamentare, rappresenta un vero e proprio insuccesso.
“I gravissimi ritardi – concludono i membri dell’organo parlamentare – incidono ancor di più all’interno di un territorio già contraddistinto da una situazione sanitaria gravemente compromessa che continuerà a rimanere tale fino a quando non si procederà efficacemente alle bonifiche”.

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