“Buche zero” ma mancano i soldi, Melfa lancia il piano: Casano, “fondi non impegnati”

 
1

Gela. Il manto stradale, in città, non è certamente dei migliori, anzi. Buche che diventano voragini e, di conseguenza, enormi pericoli per pedoni e autoveicoli, sono all’ordine del giorno. Adesso, spunta il piano “buche zero” che è appena stato messo sul tavolo dei consiglieri comunali dall’assessore Maurizio Melfa. L’esponente della giunta Messinese ha pensato ad una sorta di cronoprogramma che prevede un piano di intervento che dovrebbe protrarsi per un periodo di quattro settimane. Peccato, però, che i soldi per le manutenzioni, circa un milione e mezzo di euro, non siano stati impegnati per il 2017 e, di conseguenza, sono finiti nell’avanzo vincolato. Insomma, serviranno a coprire le spese dell’ente, senza una priorità per il capitolo manutenzioni. Che i soldi non siano a disposizione, nel corso della conferenza dei capigruppo convocata nelle scorse ore a Palazzo di Città, l’ha subito sottolineato il consigliere di Articolo 1 Carmelo Casano. “L’avevo già spiegato – dice – quei soldi destinati alle manutenzioni non sono stati impegnati e, quindi, bisognerà attendere i fondi stanziati per l’anno in corso. Le manutenzioni stradali, ma anche quelle degli edifici scolastici, senza un capitolo preciso, finiranno nel calderone, insieme alle altre”.

Mancano i fondi. Una conferma l’ha data il dirigente al bilancio Alberto Depetro, chiamato a riferire dal presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia. La riunione è stata organizzata dopo la richiesta giunta dal consigliere Vincenzo Cirignotta. Vincenzo Cascino di DiventeràBellissima non ha escluso l’ipotesi dell’accensione di mutui mentre il capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio ha ribadito la sua proposta, ovvero attingere dai fondi delle compensazioni Eni per progettare interventi, attraverso i tecnici inseriti nella short list comunale. Piuttosto scettico sulle mosse dell’amministrazione comunale, invece, si è detto il dem Salvatore Gallo. Certo, senza soldi per Melfa sarà difficile far quadrare i conti del piano “buche zero”. L’assessore è stato piuttosto esplicito durante il confronto con i consiglieri, buche e relativi danni per l’ente sono “un bagno di sangue”, soprattutto in termini di spese legali e risarcimenti. Non a caso, tra i punti del piano, c’è anche l’attivazione di una polizza assicurativa, che andrebbe a limitare l’impatto dei costi sulle casse del Comune. Al momento, però, le buche sono tante e a zero sono solo i fondi disponibili per coprirle.

1 commento

  1. Perche mancano sempre e solo i soldi per coprire i servizi essenziali destinati ai cittadini? E mai quelli per il pagamento degli stipendi di questi pseudo politici? La priorita non sono loro ma il popolo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here