Butera tra siti per scorie nucleari, Ugl e Cisl contro: “Territorio ha altre vocazioni”

 
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Gela. Il coro dei no all’eventuale deposito nazionale dei rifiuti nucleari, potenzialmente realizzabile nella zona di Butera, coinvolge anche il sindacato. Sia i vertici territoriali dell’Ugl che quelli della Cisl chiedono un passo indietro a Sogin, la società che segue il ciclo dello stoccaggio delle scorie nucleari e che ha definito l’elenco dei siti, con caratteristiche tali da poter ospitare il futuro deposito nazionale. “Il governo regionale nella sua collegialità prenda posizione e dichiari la totale contrarietà al deposito dei rifiuti radioattivi in Sicilia ed intervenga a tutti i livelli istituzionali per dichiarare l’assoluto divieto allo stoccaggio ed al transito di scorie nucleari in Sicilia – lo dichiarano Giuseppe Messina, segretario regionale Ugl, e il segretario confederale Andrea Alario – sullo smaltimento di rifiuti nucleari e sulla tutela dell’ambiente e del territorio siciliano si avvii un confronto con le parti sociali e con le comunità presenti sul territorio, a partire da quelle direttamente interessate come Trapani, Calatafimi, Segesta, Butera, Castellana e Petralia nelle province di Trapani, Caltanissetta e Palermo, perché la salute dei siciliani e la salvaguardia dei siti culturali e naturalistici è priorità assoluta. La Sicilia non può continuare ad essere penalizzata. Si faccia esclusivamente l’interesse dei siciliani e si tuteli la vocazione produttiva agroalimentare, turistica proseguendo l’azione di valorizzazione della rete culturale e ambientale. Come Ugl affronteremo con responsabilità la complessa questione, con la coerenza e l’identità che da anni contraddistingue le battaglie del nostro sindacato, presente da quasi settantuno anni nel panorama regionale e nazionale, a difesa del lavoro, dei soggetti fragili e dei cittadini”.

I vertici regionali della Cisl parlano di un progetto inaccettabile. “La Sicilia non può diventare deposito di scorie radioattive. Il patrimonio ambientale e storico-culturale siciliano costituisce una fonte vitale per l’economia dell’isola ed è un bene primario da difendere e tutelare. Non possiamo accettare di pagare un tributo così pesante e di devastante impatto per il nostro territorio – spiega Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia – la Carta delle aree potenzialmente idonee, va rivista. Pretendiamo chiarimenti precisi. Il futuro della Sicilia va nella direzione dello sviluppo di un’economia ecosostenibile che punti, come fattori trainanti, sul turismo, sui beni ambientali e culturali, e sulle peculiarità delle realtà locali. Non consentiremo scempi. La Cisl vigilerà affinché le istituzioni facciano ciascuna la propria parte per evitare che il futuro dell’Isola sia ipotecato e danneggiato”.

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