Buttigè rischia la sfiducia a Riesi, in 8 firmano la mozione

 
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RIESI. Presentata da otto consiglieri comunali la mozione di sfiducia al sindaco Salvatore Buttigè. L’atto per “licenziare” il primo cittadino è stato firmato da Giuseppe Baglio e Gino Scibetta del Pd, Franco La Cagnina, Gaetano Di Tavi, Elio Angilella e Giuseppe Puzzanghera di “Riesi Nuova”, Rosario Cusenza e Raffaele Capostagno di “Riesi Viva”.

Il gruppo ritiene fallimentare l’attività amministrativa e politica di sindaco e giunta, che avrebbero disatteso il programma elettorale. Per Pd e liste civiche  occorre voltare pagina e ridare parola ai cittadini.”Riesi –dice La Cagnina –  non merita un’amministrazione incapace di gestire pure l’ordinario”. Una relazione dettagliata, nella quale si stigmatizza l’operato dell’esecutivo “tecnico” ma soprattutto l’inedia e gli obiettivi mancati , quella depositata presso la segreteria del comune, da sottoporre a tutti i consiglieri per far calare il sipario sul governo “Buttigè”. “La mozione – dice Baglio – non è un agguato politico o qualcosa di personale contro il sindaco. È semplicemente un atto dovuto alla comunità che non ha ancora visto avviare nessun processo di normalizzazione”. Nel testo, vengono rilevate inadempienze programmatiche su viabilità, decoro urbano, gestione dei tributi, servizi alla cittadinanza, lavori pubblici. Altresì, si ribadisce l’incapacità amministrativa di promuovere progetti per migliorare sviluppo economico, impianti o strutture, o incontri e iniziative su temi come legalità, droga, dispersione scolastica. “Abbiamo presentato la mozione – spiega Angilella – perché in consiglio tutti i gruppi politici dell’opposizione hanno preso atto del fallimento dell’amministrazione. Riteniamo che sia giunto il tempo di porre fine a questa legislatura. Invitiamo tutti gli altri gruppi consiliari, senza nessuna pregiudiziale, a firmare la mozione”. Di incapacità di dialogare con partiti e consiglieri, da parte del sindaco parla il consigliere Raffaele Capostagno. “In democrazia – dice Capostagno –  quando non si ha più una maggioranza, chi governa ha il dovere di dimettersi. Il sindaco rappresenta un despote e offende i suoi assessori non dando loro visibilità. Ricordiamo che il sindaco detiene la maggior parte delle deleghe ed esiste un vicesindaco fantasma. “Riesi Viva” voleva avviare un dialogo con l’amministrazione. Il sindaco non ha voluto azzerare l’esecutivo e qualche assessore non voleva spiccicarsi dalla sedia”. L’atto di sfiducia approderà in aula entro il 10 dicembre. Per poter approvare la sfiducia servono 13 voti. All’appello ne mancano 5. Adesso è caccia agli indecisi per fare 13. 

 

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