Caccia vietata, gelesi sorpresi a catturare istrici: “Non erano nella riserva protetta”

 
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Erano accusati di aver cacciato in una riserva protetta

Gela. Stavano cacciando istrici crestate, in un periodo non consentito e con strumenti vietati dalle norme. Ne uccisero cinque. Per due gelesi, che lo scorso febbraio vennero individuati in un’area della provincia di Palermo, nei pressi della riserva naturale regionale di “Monte Carcaci”, tra Prizzi e Castronovo di Sicilia, è stato ammesso il pagamento di un’oblazione, da circa mille euro, ciascuno. Inizialmente, era stato emesso un decreto penale di condanna, per il pagamento di quasi 4 mila euro. I legali che li rappresentano, gli avvocati Stefano Scepi e Salvatore Falzone, hanno contestato il decreto penale, ritenendo che ci fossero i presupposti per la riqualificazione del reato. Così è stato, perché il giudice ha ammesso l’oblazione, escludendo, come sostenuto dai legali, che i due cacciatori fossero stati bloccati all’interno della riserva protetta.

In realtà, hanno spiegato i difensori, furono fermati in un’area limitrofa, comunque esterna al perimetro della riserva protetta. Aspetto che ha contribuito a far cadere uno dei capi di imputazione e a rendere meno pesante la sanzioni pecuniaria che gli è stata imposta.

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