Cade il numero legale, dopo cinque sedute ancora niente regolamento sulla raccolta differenziata

 
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Gela. Per la quinta volta consecutiva, arriva un nulla di fatto dal consiglio comunale. Manca il numero legale e il regolamento

sulla raccolta differenziata, imposto anche dalla Regione, non viene votato.

Tensione sull’ordinanza del sindaco. A questo punto, si tornerà in aula tra ventiquattro ore. Non c’è assolutamente intesa tra amministrazione comunale e buona parte del consiglio. Il Partito Democratico, come più volte capitato sul tema, si è mosso a comparti stagni. Il capogruppo Vincenzo Cirignotta e il suo vice Carmelo Orlando sono rimasti in aula, convinti della necessità di votare l’atto. Giuseppe Ventura e Antonino Biundo, invece, hanno contestato soprattutto la posizione assunta dal segretario generale Pietro Amorosia. Il funzionario, infatti, non ha dato risposta ai due consiglieri in merito alla legittimità dell’ordinanza, intanto emanata dal sindaco Domenico Messinese proprio sul fronte della raccolta differenziata. “Non è la sede giusta”, ha replicato Amorosia alle richieste arrivate dallo stesso Ventura che, insieme a Biundo, per protesta è uscito dall’aula. Il Movimento cinque stelle, per il tramite del capogruppo Vincenzo Giudice, ha invece confermato la volontà di votare il regolamento, con l’intenzione, comunque, di “chiedere successive verifiche sull’ordinanza del sindaco”. Contrario al doppio binario regolamento-ordinanza si è detto il capogruppo del Polo Civico Guido Siragusa. “La questione dell’ordinanza del sindaco – ha spiegato in aula l’assessore Siciliano – non è all’ordine del giorno. Siamo in aula per discutere del regolamento. Noi siamo disponibili a dialogare ma spetta a voi il compito di dare alla città questo regolamento”. “C’è troppa confusione sul tema – ha precisato l’indipendente Carmelo Casano – l’amministrazione dovrebbe fare chiarezza”. Critiche sono giunte anche da Maria Pingo del Megafono, soprattutto rispetto alla reazione del vice sindaco Simone Siciliano davanti ai fatti di Scavone. “Non potete considerare i residenti di quella zona come cittadini di serie B”, ha detto il consigliere del Megafono. Molti dubbi sui tempi di entrata in vigore dell’ordinanza sono stati sollevati dal consigliere di Un’Altra Gela Salvatore Sammito. Favorevole a votare il regolamento si è invece detto il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino. Il numero legale, però, non ha retto.

La protesta degli esercenti del lungomare. Ad inizio seduta, la protesta di diversi commercianti ed esercenti del lungomare Federico II di Svevia è arrivata in aula. Una delegazione ha chiesto di rivedere il senso unico di marcia e prevedere interventi che possano attenuare una penuria di incassi che i titolari delle attività attribuiscono proprio ai nuovi sensi di marcia previsti nella zona. “Siamo al collasso – hanno ripetuto – miglioriamo il lungomare ma non fateci chiudere”. Le loro richieste, adesso, dovrebbero essere valutate nel corso del question time di martedì. Il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta ha già depositato una interrogazione sul tema.  

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