Cadute accuse droga, insegnante innocente: “Scuola gli riconosca indennità e punteggio”

 
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Gela. Venne arrestato nel 2012 con la pesante accusa di aver messo le mani nel traffico di droga. Contestazioni che un anno dopo furono archiviate. Da quel momento, l’insegnante Domenico Timpanelli ha iniziato a sostenere una lunga lotta giudiziaria, per cercare di avere la verità su chi cercò di incastrarlo e la scorsa settimana la Corte di Cassazione ha aperto la strada dell’eventuale risarcimento dei danni in sede civile, nonostante la prescrizione dei reati contestati all’assicuratore accusato di averlo calunniato. Timpanelli, dopo cinque anni, ha intanto ottenuto un’altra importante decisione, questa volta sul fronte professionale. Il giudice del lavoro del tribunale, Vincenzo Accardo, ha stabilito che all’insegnante tocca ricevere tutta l’indennità economica, anche per il periodo successivo all’archiviazione delle accuse penali. L’insegnante, subito dopo l’arresto, subì un procedimento disciplinare, attivato dall’ufficio scolastico, con la sospensione dal servizio e la riduzione dello stipendio. Una decisione che ha prodotto effetti sulle graduatorie scolastiche, sul suo punteggio e anche da un punto di vista previdenziale.

L’ufficio scolastico territoriale, a seguito dell’archiviazione delle contestazioni di droga, gli aveva riconosciuto le indennità solo limitatamente al periodo ricompreso tra l’arresto e la decisione favorevole del gip, ovvero circa un anno. Non furono considerati gli anni successivi, fino all’archiviazione anche del procedimento disciplinare, formalizzata nel marzo del 2016. Il giudice ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Chiara Petix, proprio per conto dell’insegnante. Oltre a tutte le indennità dal 2012 al 2016, a Timpanelli bisognerà riconoscere i punteggi acquisiti, come se fosse stato regolarmente in servizio, oltre ai diritti previdenziali maturati.

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