“Caltanissetta fa morire di fame Gela”, Gelensis: “Difendere senologia che salva vite”

 
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Una manifestazione pubblica di Gelensis (immagini di repertorio)

Gela. La dicotomia tra Gela e Caltanissetta, nelle ultime settimane si è riproposta come non accadeva da tempo. Le ombre che si addensano anche sul futuro della Breast unit all’ospedale “Vittorio Emanuele”, non fanno altro che fornire ulteriori argomenti. Il comitato “Gelensis populus” torna a criticare le scelte istituzionali che sul territorio premiano solo Caltanissetta, a discapito degli altri Comuni. “Se per natura delle cose il ricco comprensorio gelese gravita nell’area della Sicilia orientale, gli obblighi legislativo-istituzionali lo agganciano impropriamente ad una ex provincia, fanalino di coda nelle classifiche annuali per qualità di vita e spopolamento territoriale. Questa sua condizione di ultima della classe non è di certo dovuta ad una sfortunata posizione geografica, ma, molto più verosimilmente, alla incapacità gestionale che i tecnici amministrativi di quella ex provincia hanno dimostrato nel passato e che dimostrano ancora oggi. La verità è che Caltanissetta, non avendo altre risorse economiche, al di là dei servizi pubblici, tende a comportarsi come il leader di un branco di cani che arraffa tutto per sè, facendo morire di fame il resto del branco. La presenza nel suo territorio amministrativo di città come Gela, Niscemi, Butera, Mazzarino e Riesi, serve a giustificare, agli occhi della cieca politica della Regione Sicilia – dicono i componenti del comitato – l’accentramento di servizi che in realtà andrebbero distribuiti nel territorio, soprattutto in quello gelese”.

“Gelensis populus” ha sempre rivendicato l’addio a Caltanissetta, anche nella fase di revisione delle provincie e dei liberi consorzi. Il comitato tira in ballo proprio il caso della Breast unit. “A dimostrazione di quanto detto, ricordiamo che a causa dei numerosi casi di tumore registrati nel comprensorio gelese, si era deciso di dotare la struttura ospedaliera della nostra città di un reparto di Breast unit, che fino ad ora ha salvato numerose vite. Questa struttura rischia di essere scippata al nostro comprensorio, per essere probabilmente trasferita a Caltanissetta, alla continua ricerca di nuove opportunità lavorative prodotte a spese di altri. Noi di “Gelensis” – concludono – ci opponiamo duramente a questo status quo, promettendo una serrata e pacifica battaglia legalmente condotta, contro questa costante e insopportabile depredazione condotta dai “Caltanittesi” contro il nostro territorio”. Un rilancio della questione territoriale che continua ad avere linfa proprio dai servizi tagliati in città.

2 Commenti

  1. caltanissetta fa la voce grossa con
    GELA perché i politici Gelesi glie lo consentono fino a quando troveranno politici locali vassalli
    GELA subirà l’egemonia nissena,
    ora tutti insieme chiediamo l’unità dipartimentale di senologia a GELA

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