Cantieri fermi da anni, i lati oscuri del polo Agroverde: sulla fideiussione il Comune scrive alla cooperativa

 
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Il progetto non è mai veramente partito

Gela. Una missiva inviata direttamente ai responsabili della cooperativa Agroverde, tutta incentrata sulla polizza fideiussoria che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire l’ente comunale nel caso di fallimento dell’intero progetto del maxi polo agricolo fotovoltaico.

I cantieri fermi. Adesso, i tecnici del Comune attendono risposte proprio dai vertici della cooperativa. “Abbiamo chiesto il rinnovo della polizza fideiussoria – spiega l’assessore Francesco Salinitro – per noi diventa molto importante avere una risposta ufficiale entro pochi giorni”. In ballo, ci sono soprattutto gli enormi costi degli espropri messi in atto tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. I cantieri sono fermi oramai da quasi quattro anni e sul futuro di quello che doveva essere uno dei più importanti progetti d’Europa è calato il totale oblio. Così, i tecnici del municipio hanno scritto ai rappresentanti della cooperativa Agroverde. A marzo, peraltro, scadrà l’autorizzazione unica regionale, rinnovata negli scorsi mesi. In pochi, in verità, sembrano credere ad una ripresa dei cantieri. Da tempo, uno dei punti più discussi dell’intera vicenda è proprio quello della polizza fideiussoria. Non è da escludere, che siano in corso approfondimenti avviati dai magistrati della procura. “L’azienda – conclude Salinitro – deve dare una risposta. Ovviamente, non spetta a noi valutare altri lati dell’intera vicenda”.

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