Cartelle esattoriali, opposizione lascia l’aula: “Senza diniego allo stralcio disavanzo aumenta”

 
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Gela. C’è chi si sarebbe aspettato un dibattito aperto in aula consiliare sui temi posti dalla Corte dei Conti, con le osservazioni della scorsa settimana (il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sicero l’ha detto in avvio dei lavori del consiglio comunale). Questa sera, però, il civico consesso era riunito per valutare l’atto prodotto dall’amministrazione comunale e che pone il diniego allo stralcio di interessi di mora e sanzioni per le cartelle esattoriali fino a mille euro non ancora pagate, per il periodo dal 2000 al 2015. Il concetto l’ha ribadito il presidente Salvatore Sammito. “C’è una scadenza e dobbiamo concentrarci su quella – ha spiegato rispondendo a Sincero – le sue osservazioni le potrà porre con un’interrogazione e avrà le risposte che richiede”. L’assessore al bilancio Mariangela Faraci ha esposto i contenuti dell’atto, precisando che in una situazione finanziaria come quella che attraversa Palazzo di Città non si può rischiare di perdere un gettito, potenziale, di oltre un milioni di euro (calcolo che riguarda l’Imu). Per i leghisti, si tratta di “una vessazione” a danno dei cittadini. Come tutti i consiglieri di opposizione, anche i salviniani hanno lasciato l’aula. Faraci ha respinto le critiche. “I cittadini avranno comunque la possibilità di accedere alla rottamazione. Non c’è nessuna vessazione”, ha aggiunto.

L’assessore Salvatore Incardona, dai banchi dell’aula (ha mantenuto il ruolo di consigliere), ha chiesto delucidazioni sulla possibilità che l’atto predisposto dall’amministrazione possa essere annoverato tra i “correttivi” richiesti dalla Corte dei Conti. Il segretario generale Loredana Patti l’ha escluso, precisando comunque che senza il diniego allo stralcio il disavanzo dell’ente è destinato ad aumentare. Con l’opposizione che ha lasciato l’aula, tra i banchi sono rimasti solo dieci consiglieri pro-Greco. Senza numero legale, il presidente Sammito ha dovuto chiudere la seduta, in attesa di domani.

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