Caso dirigenti, Pellegrino: “Opposizione assente? Abbiamo denunciato e ci hanno accusato di populismo”

 
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Gela. Consiglio comunale e dirigenti dell’ente non vanno affatto di pari passo. Da mesi, ormai, soprattutto la commissione bilancio ha lanciato più richieste di verifica, davanti ad un operato della burocrazia comunale ritenuto del tutto insoddisfacente. Atti incompleti, delibere che non sempre rispondono ai dettami normativi di riferimento e un’approssimazione che ormai i consiglieri faticano ad accettare. Il vicepresidente della commissione bilancio Romina Morselli si è fatta spesso portavoce di un disagio istituzionale, sempre più marcato. Il consigliere di “Un’Altra Gela” ha però chiamato in causa anche gli esponenti di opposizione, ritenuti fin troppo titubanti davanti al caso dirigenti. “Mi chiedo perché l’opposizione sia totalmente in silenzio – ha detto – a questo punto, penso che facciano populismo, quando c’è da attaccare la gestione politica. Sulla gestione amministrativa, invece, non hanno nulla da dire?”. Un richiamo politico che il consigliere di “Avanti Gela” Gabriele Pellegrino rimanda però al mittente. “I consiglieri di opposizione hanno lamentato a più riprese e a gran voce il comportamento dell’amministrazione e di conseguenza dell’apparato burocratico, che hanno portato in aula atti incompleti e in zona Cesarini per la votazione, uno su tutti la proroga del contratto di servizio della Ghelas. Spesso, per protesta – dice – abbiamo abbandonato l’aula subendo attacchi ingiustificati, al grido “populisti!”, da chi supinamente, e solo per appartenenza, a capo chino ha votato ogni atto. Sono positivamente colpito dall’analisi, anche se postuma, fatta dal consigliere Romina Morselli, che evidenzia con enfasi quello che noi abbiamo più volte ribadito. Essendo io un consigliere di opposizione, peraltro numericamente esigua, la cui voce, anche urlata, potrebbe essere percepita in modo flebile da un’amministrazione sorda, propongo ai consiglieri di maggioranza, che hanno lanciato un accorato appello volto alla rifondazione della burocrazia comunale, di indicare al primo cittadino le soluzioni idonee per porre rimedio alle inadempienze palesi riscontrate. Siano però consequenziali in caso di mancato riscontro”.

Pellegrino sembra piuttosto pessimista e ritiene che il sindaco non darà particolare considerazione alle voci che arrivano dal consiglio comunale. “La strada sembra in salita, visto che il sindaco, che è l’unico che ha il potere di agire in tal senso – conclude – ha già dato ampia dimostrazione della sua idea di macchina amministrativa, visti gli atti prodotti in tal senso fin dal primo giorno del suo insediamento”.

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