Caso Elettroclima, gli operai licenziati impugnano i tagli: chiedono di rientrare nelle aziende del gruppo

 
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Gela. Licenziati senza neanche attendere gli sviluppi successivi al decreto per l’area di crisi complessa varato dal ministero. Licenziamenti impugnati. Adesso, sette operai dell’azienda Elettroclima srl hanno deciso d’intraprendere le vie legali. Quei licenziamenti, infatti, sarebbero anomali e illegittimi. Negli scorsi giorni, i lavoratori avevano protestato davanti agli uffici amministrativi del gruppo Eni. Da anni, Elettroclima opera all’interno della fabbrica di contrada Piana del Signore nel settore elettrostrumentale. Il loro legale di fiducia, l’avvocato Luigi Costa, ha già provveduto ad avviare l’iter, impugnando i provvedimenti di licenziamento firmati dai dirigenti della stessa Elettroclima srl. Lo ha fatto, però, coinvolgendo l’intero gruppo. Stando ai lavoratori e al loro legale, infatti, pur se con sigle sociali differenti, il gruppo Elettroclima gestirebbe non solo la srl ma anche l’omonima snc. Di conseguenza, verrà chiesto il reintegro dei sette operai, indifferentemente, in una delle aziende.

Denunciate anomalie. Anche sotto questo profilo, secondo il legale, ci sarebbero diverse anomalie nella gestione del personale che per anni è stato impiegato tra gli impianti dello stabilimento Eni. Solo giovedì scorso, è saltato il tavolo, richiesto dalle sigle sindacali dei metalmeccanici, che avrebbe dovuto fare chiarezza intorno alla vicenda non solo degli operai Elettroclima srl ma anche di quelli in forza ad Elettroimpianti, altra azienda legata al gruppo. Le difficoltà nell’interpretare il decreto per l’area di crisi complessa firmato al ministero dello sviluppo economico e le tante incertezze sugli ammortizzatori sociali applicabili hanno bloccato tutto. Di conseguenza, i sette licenziamenti in Elettroclima srl e i cinque in Elettroimpianti sono stati confermati.

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