Caso Eni, “in 400 hanno già lasciato la raffineria”: indotto e diretto appesi…ai numeri

 
0

Gela. “Nei cantieri da avviare in raffineria e in Enimed, la precedenza spetta agli operai inseriti nella lista di disponibilità, altrimenti sarebbe un fallimento”.

Precedenza alla lista di disponibilità. E’ la linea sindacale maturata all’indomani dell’incontro palermitano sul prossimo futuro della fabbrica di contrada Piana del Signore. Nell’intesa si fa riferimento a diciotto cantieri che, entro l’estate, dovrebbero servire a alleviare le sofferenze occupazionali proprio dell’indotto di raffineria. Nei prossimi giorni, l’intesa all’assessorato dovrebbe essere approfondita davanti al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta. “Al momento – spiega il sindaco Angelo Fasulo – non abbiamo date certe per la convocazione in prefettura”.

Più di 400 hanno lasciato la raffineria. Oltre all’indotto, fatto di decine di metalmeccanici, edili, elettrostrumentali e operatori dei servizi, a chiedere chiarezza sono i chimici. “Dobbiamo verificare numeri e organici – spiega il neo segretario confederale della Uil Maurizio Castania già responsabile della Uiltec – fino ad oggi, abbiamo un’unica certezza. 440 operatori del diretto hanno cambiato destinazione, partiti in trasferta o transitati, seppur in minima parte, in Enimed. L’organico era di 1.143 lavoratori e, allo stato attuale, si è ridotto a 700. Vogliamo capire, soprattutto, se il progetto di green refinery possa assorbire più manodopera di quella preventivata, evitando altre trasferte”.  

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here