Caso Eni, un’audizione all’Ars con l’azienda e Crocetta: i consiglieri a Montecitorio tra tanti dubbi

 
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Gela. Un consiglio comunale fissato per lunedì sera dovrebbe essere la nuova occasione per un confronto tra l’amministrazione comunale e i lavoratori in protesta. Audizione all’Ars. Il presidente del civico consesso Alessandra Ascia ha fissato la riunione di modo da fare il punto della situazione dopo la trasferta romana e le critiche mosse da operai e sindacalisti all’intesa raggiunta al Ministero dello sviluppo economico. Il 3 febbraio, invece, gli assessori regionali interessati alla trattativa, il sindaco, i manager Eni e il presidente Rosario Crocetta verranno sentiti in audizione dai componenti della commissione attività produttive dell’Ars. Al centro della convocazione, c’è lo stato di attuazione del protocollo d’intesa siglato due anni fa.

I consiglieri a Montecitorio. Dopo la protesta di ieri davanti alla sede del Ministero dello sviluppo economico, dove si teneva un vertice sul caso Eni, i consiglieri sono arrivati invece a Montecitorio. Nella gran parte dei casi, con in testa diversi esponenti del centro sinistra, i consiglieri si dicono non soddisfatti dell’esito dell’incontro di ieri. Una delegazione composta da Anna Comandatore, Giuseppe Ventura, Sandra Bennici, Sara Bonura e Vincenzo Cirignotta ha incontrato alcuni deputati del gruppo democratico. Al centro del confronto, proprio il caso Gela. Nelle ultime ore, i consiglieri del Polo Civico e Salvatore Gallo del Pd hanno ribadito tutta la loro contrarietà all’eventuale concretizzazione di un’intesa basata solo su una proroga di tre mesi degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori dell’indotto Eni. Alla “lungimiranza politica” fino ad ora mancata si richiamano gli esponenti del Polo Civico. Ma le critiche arrivano anche dal Pd con Vincenzo Cirignotta e, appunto, Salvatore Gallo. “Siamo veramente all’anno zero, non abbiamo ottenuto alcun risultato”, spiega Anna Comandatore dopo il vertice al Ministero dello sviluppo economico. I grillini, con in testa Angelo Amato, non hanno trascurato neanche le responsabilità del presidente Rosario Crocetta.

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