Cattedra alla Sapienza per Morselli che pensa a un nuovo ateneo in città

 
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Gela. Ad appena 31 anni aveva ottenuto l’assegnazione della prima cattedra all’Università Kore di Enna. A distanza di qualche anno il docente Alessandro Morselli è approdato a Roma, conquistando la cattedra all’Università “La Sapienza”.

Il 5 marzo prossimo, per l’anno accademico 2013/2014, ricoprirà la cattedra di Complementi di Politica Economica ricevendo l’idoneità alla “Luiss G. Carli” di Roma per gli insegnamenti di Economia Politica e Politica Economica, e l’idoneità a “RomaTRE” per l’insegnamento di Economia Internazionale. Durante le lezioni sono previsti interventi da parte di docenti italiani ed esteri, chiamati a tenere seminari su tematiche specifiche di economia.

Tra questi: Maurizio Caserta (Ordinario di Economia Politica, all’Università di Catania), Bruno Amoroso (Emerito di Economia Internazionale all’Università di Roskilde) e due professori della London School of Economics.

“Certamente non mancano a Gela le eccellenze, ma a causa delle difficoltà economiche non sono in grado di proseguire gli studi e parecchi non sono in condizioni di ultimarli – sottolinea Alessandro Morselli – Durante le mie esperienze di insegnamento universitario ho sempre pensato che il mio paese dovesse essere sede di università; invece, in assenza di un proprio Ateneo, gli studenti sono costretti con parecchie difficoltà a dislocarsi nei quattro poli universitari siciliani e nel resto d’Italia.

Non sono mancate le esperienze di decentramento universitario, prima con l’università di Catania e poi con l’università Kore di Enna. Purtroppo – prosegue il docente gelese – i consistenti tagli dei vari governi, nel corso degli anni, hanno spazzato via queste importanti esperienze che se fossero continuate avrebbero avuto delle conseguenze largamente positive per il territorio; poiché sono fermamente convinto che la crescita di un territorio passi attraverso l’investimento in conoscenza e istruzione, vale a dire in “Capitale umano”.

E allora mi chiedo perché non riprovarci? L’auspicio è che da un’idea che può sembrare lontana dalla realtà, per il periodo di grande difficoltà che stiamo vivendo, possa consolidarsi un progetto parecchio ambizioso ma nel contempo realizzabile grazie alla volontà degli attori partecipanti”.

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