“Cavallo di ritorno”, gli indagati al riesame: le difese contestano le misure cautelari

 
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Gela. Dopo gli arresti messi a segno dai poliziotti del commissariato, coordinati dai pm della procura, gli indagati nell’inchiesta “Cavallo di ritorno” iniziano a rivolgersi ai giudici del riesame di Caltanissetta. Già dai prossimi giorni, i magistrati nisseni inizieranno a valutare le richieste di molti difensori dei giovani arrestati, che chiedono di rivedere le misure cautelari imposte. Tra i primi, c’è Armando Ferrigno, difeso dall’avvocato Salvo Macrì. La sua posizione verrà valutata proprio dai giudici del tribunale del riesame. Il giovane è attualmente agli arresti domiciliari. Per i pm della procura e per i poliziotti, ci sarebbero proprio gli indagati dietro ad un vasto giro di furti di moto e scooter. Mezzi che spesso venivano restituiti dietro il pagamento di somme di denaro.

L’inchiesta “Cavallo di ritorno”. In carcere, sono finiti Gaetano Alferi, Pasquale Trubia e Nicola D’Amico. Provvedimenti cautelari sono stati emessi, oltre che contro Ferrigno, anche per Ivan Iapichello, Salvatore Alma, Giovanni Di Maggio e Mirko Dammaggio. Tra le contestazioni mosse ad alcuni dei giovani coinvolti, anche quella di rapina. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Raffaela Nastasi, Carmelo Tuccio, Nicoletta Cauchi, Ernesto Brivido e Irene Di Dio.

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