“Cavallo di ritorno”, rapina per i biglietti di un concerto: Cassazione conferma condanne

 
0
Gli scooter venivano spesso nascosti in un garage a Scavone

Gela. Sono state pubblicate le motivazioni che hanno portato i giudici di Cassazione a confermare le condanne, già imposte nei precedenti gradi di giudizio, a tre giovani, in passato coinvolti nell’inchiesta “Cavallo di ritorno”. Per gli investigatori, avrebbero fatto parte di un gruppo, attivo nei furti e appunto nei cavalli di ritorno, con la restituzione di scooter e moto, dietro il pagamento di somme di denaro. La Cassazione ha confermato le condanne a Pasquale Trubia, Salvatore Lignite e Armando Ferrigno. Trubia e Lignite erano accusati di una rapina, ai danni di un coetaneo. Con la violenza, si impadronirono di dieci biglietti di un concerto, in programma a Catania. Trubia, inoltre, avrebbe avuto la disponibilità di un coltello. A Ferrigno veniva addebitato il favoreggiamento su un’altra contestazione di reato. In primo e secondo grado, a Trubia sono stati imposti quattro anni di reclusione e tre anni a Lignite. Un anno e quattro mesi, infine, per Ferrigno. I giudici romani non hanno accolto i ricorsi delle difese, confermando le decisioni dei giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, impugnate proprio dai legali di difesa. La procura generale ha concluso per respingere le richieste difensive. I legali, anche nei precedenti giudizi, sottolinearono l’assenza di una vera e propria identificazione dei responsabili.

I giovani coinvolti nel blitz furono seguiti e monitorati per diverso tempo. Una base logistica, anche per nascondere la refurtiva, fu individuata in un garage, tra le palazzine popolari a Scavone. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio e Nicoletta Cauchi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here