“Cave canem”, fu ricostruita una scia di furti in città: chiesti tre anni per uno dei coinvolti

 
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I poliziotti ricostruirono diversi colpi anche usando le immagini dei sistemi di videosorveglianza

Gela. Nei suoi confronti la procura concentrò il numero maggiore di contestazioni, collegate soprattutto a furti messi a segno in città. Questa mattina, il pm Luigi Lo Valvo ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per il ventiduenne Carmelo Ascia. Fu coinvolto nel blitz “Cave canem” e gli agenti di polizia del commissariato lo arrestarono. Venne scarcerato a seguito del riesame proposto dal legale che lo rappresenta, l’avvocato Marco Granvillano. Per la procura, è da ritenersi responsabile dei colpi, ricostruiti anche usando le immagini dei sistemi di videosorveglianza.

Elementi che sono ritenuti sufficienti per confermare il pieno coinvolgimento del giovane, che in base a quanto emerso avrebbe agito insieme ad altri coetanei. Diversi coinvolti hanno optato per riti alternativi e per le posizioni di altri è stato invece deciso il rinvio a giudizio. La difesa di Ascia ha avanzato richiesta di abbreviato. Il legale concluderà a febbraio, quando il gup Roberto Riggio dovrebbe emettere la decisione.

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