Centottanta operatori di Eni verso altri siti per formare sulla sicurezza: vertice anche su raffineria

 
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Gela. Circa centottanta operatori di Eni destinati ad essere collocati in altri siti gestiti di società clienti, in Italia e all’estero. Il polo della formazione. E’ questo un primo bilancio che arriva dal confronto tra i manager del gruppo e i sindacati dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. Al centro del tavolo, l’attività del Safety competence center. Si tratta della struttura di formazione sulla sicurezza avviata nel sito locale e coordinata da circa dodici dipendenti. Gli operatori già formati saranno destinati a siti soprattutto italiani, gestiti dalle società che ruotano intorno al gruppo Eni. La conferma arriva anche dai segretari provinciali delle sigle dei chimici Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania che hanno partecipato al vertice. Entro i prossimo mesi, inoltre, dovrebbe attivarsi un ulteriore passaggio, sempre sul fronte della formazione, che farà del sito locale il punto di riferimento per il piano prove destinato agli operatori della multinazionale.

Il vertice su raffineria. Tra i punti ancora da approfondire, però, rimangono il fronte del progetto Prezioso K, la piattaforma prevista nel protocollo di intesa del novembre di due anni fa, e lo stato di avanzamento dei lavori nella fase di riconversione a green della raffineria di contrada Piana del Signore. Per la prossima settimana, è già stato fissato un nuovo vertice. Allo stesso tavolo, l’amministratore di raffineria Alfredo Barbaro e gli stessi sindacati del settore chimico. Non c’è ancora una data precisa, invece, per quanto riguarda un altro incontro più volte sollecitato dai sindacati, ovvero quello con i vertici di Enimed.

 

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