Centro di recupero BarbaVacchi

 
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Ogni estate porta con sè un tormentone, un personaggio che ha ispirato moltitudini  di gente votata all’emulazione e questo può pur essere una cosa positiva quando l’esercizio di stima che sottintende l’emulazione stessa si rivolge a  personaggi interessanti. Meno positiva quando decidete di “andare a comandare” pensando di esser tutti Gianluca Vacchi o aspiranti onorevoli Alfio Barbagallo.

Quindi un pericoloso mix tra l’uomo resiliente – Vacchi, il dandy dei nostri giorni che  ha lanciato una linea d’abbigliamento che ne porta la scritta a caratteri cubitali e si è inventato il pigiama da sera, un cross over tra vestaglia da notte (pensate la libidine!) e abito che lui indossa spesso per uscire – l’uomo “party pool” per intenderci – e l’onorevole che se ne infischia della lingua italiana, sicuro com’è che la pratica non ci stupirà ma gli servirà più avanti per lanciare anche lui una linea di maglie con su scritto “piccolo uomo in un grande laghetto”.

Ora, io capisco che l’estate gelese sembra sia stata dimenticata  come il buon gusto  di togliere gli occhiali da sole dentro un luogo chiuso perché fa artista e fa figo (che poi, di figo non ha nulla!) però è arrivato il momento di ammettere che abbiamo un problema!

Ripetiamo insieme, “io non sono Gianluca Vacchi, io non sono Gianluca Vacchi!”.

No, fermi con quel telefono, niente video dirette in piscina per sentirvi “top”, non opponetevi alla realtà e questa non vi farà male, non siete lui e questo dolore vi sarà utile.

Ripetiamo ancora, “per raggiungere poltrone  importanti su cui accomodarmi, dovrò dimostrare di fare la differenza ed essere preparata, non basterà pronunciare la parola “laghetto” e non basterà avere un sogno nel cassetto”.

Perché se sei Barbagallo, il cassetto, almeno per quel sogno, deve rimanere chiuso!

A meno che, ma questa è un’altra cosa, non stai ideando il prossimo cartone animato della Walt Disney.

In fondo, e questo è innegabile oltre che pericoloso, loro non sono altro che lo specchio del tempo che stiamo vivendo e quì non partirà ovviamente alcuna lezione da moralizzatrice, cosa che non saprei fare e che, di certo, mi farebbe emulare la Bindi.

L’emulazione sconsiderata del dandy Vacchi  è tale per quell’atteggiamento che lui chiamerebbe “enjoy” puntando la fotocamera col suo pigiama da sera e dall’alto della sua leggerezza filosofeggiante ma che, non me ne vogliate, replicata su voi appare patetica e assomiglia più ad un pigiama con la canottiera bianca che alla seta svolazzante.

Intanto,  perché lui è resiliente…perché possidente, fortunato, erede e con un cugino stakanovista che – erede anch’esso – ha deciso di lavorare oltre che dividere gli utili con l’uomo pool che, nel frattempo, diciamolo se la gode e basta! Che poi, vorrei vedere la sua capacità di resilienza se facesse l’operaio o se dovesse parlare di ombrellini ogni resiliente giorno; ma questa è una vicenda che porta con sè visioni populiste e tranelli nei quali non voglio cadere o mi sentirei troppo te mio carissimo leoncino da tastiera che, ogni mattina, ci allieti con le tue novene populiste interessanti quanto la collana rosa Harmony .

A te ne do merito però, tu non emuli Vacchi ma la situazione è sfuggita di mano anche a te e ora sei convinto che tra poco ti spunteranno le stigmate.

Voi ditemi che cugini avete?  Vacchi ha il suo che lavora e divide e lui posta.

Parlate della vostra sorte, magari arrabbiatevi per non averne una simile, la rabbia può essere produttiva se indirizzata e non dispersa.

Orsù, respirate! Non siete neanche Alfio  Barbagallo. Quindi, dissertando con eleganza delle vostre abitazioni con vista su Lampedusa, ricordate che non si dice “MAMBRIA” ma solo “MANFRIA”, che non fa figo per nulla parlare ad alta voce nei luoghi pubblici, che il petto in fuori va bene solo se il medico sta controllando il respiro, precisazione che non conosce sesso alcuno e che, consentitemelo, saper stare al mondo forse passa anche per il desiderio di migliorarsi senza pensare che “se ce l’ha fatta Barbagallo posso farcela anche io”  .

Tu puoi farcela comunque perché scegli, perché ti migliori, perché resiliente voli sulle cose ed eserciti la tua capacità di analizzare tanto da decidere che Vacchi è fortunato e certamente fa una vita da sogno che, però, puoi solo sognare, non emulare se non vuoi essere lo schizzo di un cartone animato, se non vuoi essere il rifiuto di te stesso. Allora, tanto vale essere una scheggia impazzita che fa rumore piuttosto che la copia silenziosa di qualcun altro.

 Di  questo passo Barbagallo comprerà una barca e farà un pool party e Vacchi sarà il prossimo candidato .

E noi? … noi Enjoy.

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