Centro diurno per autismo, le mani sporche di blu non bastano: servono strutture e servizi

 
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Gela. La mancata creazione del centro diurno per soggetti con autismo a Gela è stato al centro di una conferenza di capigruppo convocata dalla presidente del Consiglio Alessandra Ascia.

E’ stata l’associazione “Amautismo”, composta soprattutto da genitori di ragazzi soggetti da autismo a chiedere un incontro alla presenza del sindaco.

Il problema sembrava aver trovato uno sbocco a fine marzo, quando l’amministrazione comunale si impegnò a fornire  locali adeguatii sia al centro autismo che al centro Alzheimer ma che da ormai 8 mesi non trova la sua concreta realizzazione.  Va chiarito che il compito di erogare il servizio di Centro Diurno per l’Autismo spetta all’Asp Cl2, tant’è che nel novembre 2016 ha prolungato la durata del progetto sulla fragilità ed ha indetto un nuovo concorso per reclutare il personale sia per Caltanissetta che per Gela.

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Il Comune intendeva dare i locali siti in via Ascoli, ed attualmente occupati da un’altra associazione, che non li ha rilasciati malgrado diffide e ordini di sgombero. C’è in atto un contenzioso legale che dovrebbe concludersi entro fine anno.

All’incontro erano presenti oltre alla Ascia ed al Sindaco, i capigruppo Cascino, Orlando, Scerra e Cirignotta e i rappresentanti dell’associazione Amautismo Giuseppe Bennici, Antonino Biondo (presidente), Salvo e Orazio Di Natale Scognamiglio (vice presidente).

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Il sindaco ha detto di aspettare l’esito del giudizio poiché non ci sono altri locali comunali disponibili. Nel corso dell’incontro sono state prospettate soluzioni alternative ma si è deciso di aspettare il decreto del giudice sui locali di via Ascoli.

Attualmente il Centro Autismo, che dovrebbe essere invece un Centro diurno, è ospitato all’interno del plesso del liceo Pedagogico in una struttura poco idonea, l’ex guardiania della scuola, poi guardia medica di via Romagnoli.

 “C’è solo un  centro ambulatoriale – ha spiegato Biondo, presidente dell’associazione – erogatore di poche terapie riabilitative settimanali , tre volte la settimana di breve durata, con la giustificazione della mancanza di locali idonei. I servizi erogati non sono quelli adatti alla fascia di età degli adolescent e dei giovani affetti da autismo. Manca l’organigramma completo costituito sia da persone a contratto che da dipendenti Asp.

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“C’è un reale disagio strutturale – dice la presidente Ascia – C’è un solo Centro Autismo dove si fa solo terapia riabilitativa. Vogliamo sapere dall’Asp dove è finito il contributo concesso da Eni nel 2016 ed erogato quest’anno. Bisogna attivare le procedure concorsuali per coprire i posti necessari per fornire il servizio in questione per fasce di età. L’amministrazione comunale dal canto proprio deve istituire un registro aggiornato sui soggetti affetti da autismo coerente con il registro provinciale Asp in modo da dimensionare i piani di intervento e conseguentemente i servizi sull’autismo basandosi sui numeri veri della popolazione interessata”.

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