Centrodestra si compatta sulla sfiducia a Greco, verso nuove firme per la mozione

 
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Il consigliere azzurro Trainito e quello di FdI Scerra

Gela. Si allarga la base politica della sfiducia al sindaco Lucio Greco. La crisi accelerata sugli atti finanziari sta ponendo più di un dubbio sul prosieguo dell’azione amministrativa dell’avvocato, da poco riattivata con la nuova giunta. Non ci sono tracce chiare sul da farsi e anche la burocrazia comunale (e non solo) di certo non sta favorendo un percorso lineare. Il centrodestra, prima ancora che il rischio dissesto iniziasse a diventare più di un’ipotesi, si era portato avanti, sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Già da tempo ci sono le firme dei leghisti e di una parte del gruppo di Fratelli d’Italia, oltre che del consigliere Gabriele Pellegrino (che si è sempre riconosciuto proprio nel centrodestra). In queste ultime ore, i numeri tendono a lievitare. L’altro consigliere meloniano Salvatore Scerra (appena rientrato nel gruppo del partito al civico consesso) è pronto ad apporre la firma sulla mozione. Lo stesso vale per gli esponenti di Forza Italia. Il capogruppo Rosario Trainito e l’altro consigliere Carlo Romano, dopo un confronto con la dirigenza azzurra e con il parlamentare Ars Michele Mancuso, hanno scelto di firmare (dovrebbero farlo già domani). Con il divorzio politico dal sindaco Lucio Greco, che ha anticipato l’azzeramento, i berlusconiani erano stati cauti sulla sfiducia. Non avendo partecipato alla stesura del testo della mozione, non si sono subito accodati alle altre forze di area centrodestra. L’ombra pesante del dissesto e una giunta che pare non avere i numeri necessari all’assise civica, ora portano i forzisti a rompere gli indugi.

Le difficoltà chiare dell’avvocato Greco e della nuova giunta, che dovranno quasi esclusivamente tentare di evitare il dissesto (anche se non è affatto una cosa semplice), per il gruppo locale di Forza Italia sono un riscontro sul campo di un progetto che considerano concluso, già da prima di lasciare la giunta. Il centrodestra ha scelto la strada della sfiducia anche per non farsi trascinare nelle sabbie mobili di un dissesto che potrebbe generare conseguenze sull’assise civica e su una città che aspetta di capire quale sorte l’attende. Con una presenza massiccia di firme dei gruppi d’area, il centrodestra traccia un confine politico che dovrebbe essere quello del dopo-Greco.

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