Cercasi stadio, Arena: “Il Presti non è chiuso per colpa mia”

 
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Gela. Una storia senza fine quella dello stadio Vincenzo Presti. Nella giornata di ieri, la squadra di mister Brucculeri, si è allenata al Mattei di Macchitella, utilizzando solo metà campo, considerato che le varie associazioni sportive hanno concesso quello spazio per non danneggiare le loro attività con i giovani, le quali si sono svolte sull’altra metà del campo. Manca solo l’ufficialità da parte della lega nazionale dilettanti, ma la sfida tra Gela e Città di Messina si giocherà con molta probabilità allo Stadio Valentino Mazzola di San Cataldo, sabato alle 15.

Queste sono le difficoltà che si stanno evidenziando dopo la chiusura della struttura comunale, dopo l’ordinanza del Commissario straordinario Rosario Arena che ha voluto precisare alcuni passaggi fondamentali sulla sua decisione: “Avevo promesso ai tifosi e a tutta la cittadinanza che entro il 13 gennaio ci sarebbe stata l’apertura parziale dello stadio – dichiara Arena – però questo non è potuto succedere, anche se io e i miei dirigenti avevamo preparato tutta la documentazione per la riapertura parziale, dopo la relazione fatta dagli Ingegneri incaricati dell’Università di Catania. Io in questi giorni sarei andato personalmente a Caltanissetta per la richiesta della riapertura parziale dello stadio, senza usufruire della tribuna, sennonché la società Gela Calcio ha deciso di trasmettermi una lettera, evidenziando che, se eventualmente la copertura della tribuna collassasse i giocatori rischierebbero la proprio incolumità. A questo punto, ho dovuto adottare quella ordinanza, anche se, come ho detto anche ai dirigenti della società, la loro scelta è stata errata, perché così non potranno utilizzare la struttura nemmeno per gli allenamenti e di conseguenza si sarebbe andato incontro ai problemi che si stanno evidenziando in questi giorni. A me dispiace  – continua – che i tifosi pensino che è un mio capriccio decidere di chiudere lo stadio, ma non è così, perché ho fatto e sto continuando a fare di tutto per dare lo stadio alla città. Sono deluso dal sentire e leggere alcune critiche nei miei confronti ma i fatti sono andati per come vi ho spiegato. Quindi, per la decisione presa, di concerto con i miei dirigenti del settore e gli ingegneri di Catania, la responsabilità non è mia, ma è stato un atto dovuto dopo l’eventuale pericolo messo in evidenza dalla società. Adesso procederemo a smantellare la copertura della tribuna ed a sostituirla; e nel giro di poche settimane – conclude – daremo lo stadio alla cittadinanza.”

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