Cercò di vendicarsi dopo falso video hard, giovane condannata per minacce

 
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Gela. Una giovane fu vittima di diffamazione, quando alcune immagini hard con il riferimento al suo nome, vennero pubblicate sui social. Un vero e proprio video, che però fu appositamente modificato per far credere che fosse lei. Gli investigatori, alla fine, risalirono ad un’altra ragazza, che aveva materialmente caricato il video e diffuso le immagini. Venne condannata in via definitiva. La vittima di quanto accaduto, però, avrebbe cercato di vendicarsi, chiedendo in maniera insistente che il risarcimento previsto dai giudici le venisse pagato prima possibile. Sarebbero così iniziate minacce e telefonate minatorie, che l’hanno portata a processo, questa volta non come vittima ma come imputata, insieme ad un cinquantenne. Il giudice Marica Marino, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale, l’ha condannata a tre mesi di reclusione. La giovane era assistita dall’avvocato Maurizio Scicolone, che invece ha escluso la riconducibilità a lei delle minacce e delle telefonate. Non si sarebbe accanita contro l’autrice dei video diffamatori. L’altro imputato, difeso dall’avvocato Davide Limoncello, è stato assolto. La difesa ha provato che quelle telefonate non sarebbero mai state effettuate. L’utenza telefonica rintracciata nel corso delle indagini era in uso al figlio e lui non l’avrebbe avuta a disposizione.

La ragazza che subì le minacce si è costituita parte civile, con l’avvocato Filippo Spina. Condannata per la diffusione del video hard, adesso dovrà essere risarcita per le intimidazioni subite.

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