Che fine ha fatto il maxi polo Agroverde? Chiesta la copia delle fideiussioni: rimane il nodo espropri

 
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Il progetto non è mai veramente partito

Gela. Una serie di atti chiesti direttamente agli uffici comunali e relativi al progetto del parco fotovoltaico della cooperativa Agroverde. La fideiussione chiesta agli uffici. E’ stato il consigliere comunale Giovanni Panebianco, dopo aver presentato un’interrogazione sul caso, a rivolgersi ai tecnici del municipio. “Ho ritenuto corretto – spiega il consigliere – rivolgermi agli uffici dell’ente soprattutto per fare chiarezza sulla polizza fideiussoria che dovrebbe coprire il costo degli espropri già effettuati. Mi è stato comunicato che alla prima polizza presentata se n’è aggiunta una seconda che andrebbe a rinnovare quella precedente. Sono in attesa che mi venga consegnata tutta la documentazione”. Negli scorsi giorni, il consigliere aveva chiesto di fare chiarezza a circa tre anni dalla posa di una prima pietra, rimasta comunque tale. “Quanto accaduto – continua – è sicuramente molto preoccupante. Per questa ragione, anche alla luce di possibili nuovi investitori, ho chiesto spiegazioni alla giunta. Il rischio è legato principalmente agli espropri che, se non coperti, si trasformeranno in pesanti debiti fuori bilancio. Ovviamente, parliamo di un procedimento tecnico che ha ricevuto il via libera non solo dagli uffici del Comune ma anche da quelli della Regione”. Negli scorsi mesi, infatti, è stata rinnovata l’autorizzazione unica firmata dai tecnici regionali.

“Il ministero non risponde”. Sul fronte amministrazione, il vice sindaco Simone Siciliano conferma che “è stata presentata una doppia richiesta al Ministero dello sviluppo economico per avere maggiori delucidazioni circa il riconoscimento dei fondi destinati al progetto Agroverde”. Allo stato attuale, però, nessuna delle richieste avrebbe ricevuto risposta.

 

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